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Dialoghi sulla religione naturale - Studi umanistici Unimi - Università ...

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LA SCOZIA DEI " DIALOGTJES "<br />

with which we are incessantly agitated and tormented? » (p. 237). Ma<br />

è ancora Filone a spiegare: « When religion stood entirely upon temper<br />

and education, it was thought proper to encourage melancholy; as in-<br />

deed, mankind never have recourse to superior powers so readily as in<br />

that disposition » (p. 262). E il « gloom » e la « melancholy » che Fi­<br />

lone considera caratteristiche dei « devout people » (p. 281) erano di<br />

fatto caratteristiche dei fedeli scozzesi.<br />

Nella Scozia della fine del '600 lo stile dei sermoni aveva scatenato<br />

una furibonda polemica fra presbiteriani ed episcopali, fornendo materia<br />

a un gran numero di pamphlet. A dare il via alla battaglia furono gli<br />

episcopali con un'operetta intitolata The Scotch presbyterian eloquence,<br />

uscita a Londra nel 1692 e firmata « Jacob Curate » 2Ó . « Immondo »<br />

è il termine di rigore per definire tale raccolta di aneddoti, in gran parte<br />

blasfemi, messa insieme probabilmente dalla fantasia di più di un autore<br />

e che ricevette grande diffusione nel 700 Tl'. Da parte presbiteriana il<br />

contrattacco venne specialmente con A just and modest reproof of a<br />

pamphlet, called, The Scotch presbyterian eloquence, di Gilbert Rule,<br />

e An answer to thè Scotch presbyterian eloquence, opera di George<br />

Ridpath (celato sotto lo pseudonimo di Will Laick), il quale giurava,<br />

come il suo avversario, che il materiale da lui prodotto era autentico 28 .<br />

26 Cfr. T. MAXWELL, The Scotch presbyterian eloquence. A post-revolution<br />

pamphlet, « Records of thè Scottish church history society», Vili (1942-44),<br />

pp. 224-53. Per il problema dell'attribuzione del pamphlet a Robert Calder, che<br />

Maxwell rifiuta, cfr. pp. 229-33.<br />

27 Diamo qualche esempio, tradotto, di The Scotch presbyterian eloquence...,<br />

London 1692. Una predica su Giuseppe e Maria: « La prima notte... lui le mise<br />

le mani sull'ombelico e s'accorse che era incinta: il brav'uomo si arrabbiò molto<br />

e avrebbe voluto ripudiarla, come faremmo tutti se ci succedesse una cosa del ge­<br />

nere; e chi mai poteva pensare che lo Spirito santo si accoppia con le mogli degli<br />

altri? » (p. 105). Una predica sull'arca di Noè: « II lupo e l'agnello se ne stavano<br />

insieme tranquilli. E secondo voi, diletti, perché? Voi pensate che sia una cosa<br />

strana. Anch'io. E invece no, signori, il lupo e l'agnello se ne stavano insieme tran­<br />

quilli solo perché potesse compiersi la profezia di Isaia, il quale dice che il lupo e<br />

l'agnello se ne staranno tranquilli insieme. Questo spiega tutto, signori » (p. 112).<br />

Una predica <strong>sulla</strong> povertà dei cristiani: « Fratelli, i Critici possono fornire centinaia<br />

di ragioni perché Abramo abbandonò la terra di Caldea. Ma io voglio dirvi qual è<br />

sempre stata la mia idea: io penso che Abramo, poveretto, se ne andò dalla Cal­<br />

dea perché aveva troppi debiti » (p. 110). E una preghiera a Dio: « Oh Dio, tu<br />

sei come un topolino che occhieggia da un buco nel muro, perché tu ci vedi e noi<br />

non ti possiamo vedere» (p. 113).<br />

28 Che i sermoni riportati nei due pamphlet non fossero molto distanti dalla<br />

realtà ci è confermato da questa testimonianza: « I have heard so many (and of so<br />

many) that I really think there is nothing set down in thè Book called Scots [sic]

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