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Dialoghi sulla religione naturale - Studi umanistici Unimi - Università ...

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LA RELIGIONE DEL PROGRESSO 195<br />

And since few or none of our modern travellers seem in every arti-<br />

cle to bave reported thè pure genuine opinions of those beathen<br />

countries they have visited, without mixing their own particular no-<br />

tions of things; it were to be wished that some person of discre-<br />

tion and judgement, that understands thè language of such people,<br />

would take thè trouble to inform himself, like a man absolutely<br />

ignorant of ali religion, about their true and real sentiments, and<br />

faithfully relate things as he is instructed, without introducing any<br />

foreign apprehensions 30 .<br />

Il pericolo da evitare in questo campo è lo stesso in cui cadono gli<br />

storici, i quali, « being prepossessed with a set of religious principles of<br />

their own », « are in hazard of explaining thè religious phaenomena of<br />

thè heathen world according to their own prepossessions, or in a consi-<br />

stency with their own particular scheme of things » 31 . Dal canto suo,<br />

Campbell si premura di definire, facendo appello a una dottrina che sta<br />

a metà strada fra Locke e Hume e che ha un carattere peculiarmente<br />

empirico e associazionistico, il senso in cui egli adopera termini chiave<br />

come « reason » e « light of nature » 32 .<br />

Il terzo punto della polemica di Campbell contro i deisti è che essi<br />

sono passibili dell'accusa di strumentalizzare ideologicamente la reli­<br />

gione. Egli si sente autorizzato a ritorcere questa accusa contro i deisti<br />

proprio perché parte dalla distinzione fra la <strong>religione</strong> rivelata, garantita<br />

da Dio in persona, e la <strong>religione</strong> puramente umana professata dai deisti.<br />

La conseguenza, senza dubbio paradossale, e Campbell non se lo na­<br />

sconde, della tesi secondo cui i dogmi della <strong>religione</strong> <strong>naturale</strong> non sono<br />

alla portata di tutti è che la loro diffusione nei tempi moderni è stata<br />

promossa attraverso un « course of discipline and instruction » 33 . Il che<br />

lo porta a pensare che gli stessi deisti sono assimilabili a un « order<br />

of priests or publick teachers » 34 . Non solo: essi sono nella condizione<br />

« of befooling simple mankind, and employing their religious passions<br />

as mere engines to bring about their own ambitious purposes, to thè<br />

great disturbance of human society » 35 .<br />

L'accusa di Campbell toccava uno dei punti più delicati della con-<br />

30 Ivi, pp. 370-71.<br />

31 Ivi, p. 370.<br />

32 Ivi, pp. 51-3.<br />

33 Ivi, p. 302.<br />

34 Ibidem.<br />

35 Ibidem.

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