Dialoghi sulla religione naturale - Studi umanistici Unimi - Università ...
Dialoghi sulla religione naturale - Studi umanistici Unimi - Università ...
Dialoghi sulla religione naturale - Studi umanistici Unimi - Università ...
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
94 LO STRUMENTO RETORICO<br />
vare la somiglianzà tra materia terrestre e materia celeste solo per con<br />
vincere le teste più dure dei filosofi; cioè, egli fece semplicemente della<br />
scienza sperimentale, ovvero si comportò appunto come gli scettici de<br />
scritti da Cleante. Ma i teisti, aggiunge Cleante, non hanno bisogno di<br />
provare « thè similarity of thè works of nature to those of art ». E<br />
perché? Perché, come abbiamo già visto, « this similarity is self-evident<br />
and undeniable » (p. 188). Le obiezioni di Filone sono astruserie degne<br />
di essere controbattute più che con ragionamenti, con illustrazioni, con<br />
esempi dell'autoevidenza in questione.<br />
Ma egli riprende l'attacco contro Filone e contro le sue obiezioni<br />
alla « scienza »:<br />
To exclude ali argument or reasoning of every kind is either affecta-<br />
tion or madness. The declared profession of every reasonable sceptic<br />
is only to reject abstruse, remote and refined arguments; to adhere<br />
to common sense and thè plain instincts of nature; and to assent,<br />
wherever any reasons strike him with so full a force, that he cannot,<br />
without thè greatest violence, prevent it. Now thè arguments for<br />
naturai religion are plainly of this kind; and nothing but thè most<br />
perverse, obstinate metaphysics can reject them. Consider, anatomize<br />
thè eye: Survey its structure and contrivance; and teli me, from your<br />
own feeling, if thè idea of a contriver does not immediately flow in<br />
upon you with a force like that of sensation (pp. 190-91).<br />
La scienza si identifica cioè con il senso comune e con gli immediati<br />
istinti naturali. E se a ciò aggiungiamo l'appello « Look around thè<br />
world... » lanciato da Cleante nella II parte (pp. 176-77) e il richiamo<br />
ali'autoevidenza intrinseca al linguaggio ordinario, implicito nel suo pa<br />
ragone fra animale e libro scritto in una lingua « naturai, universal, com<br />
mon to every individuai of human race », simile al « naturai speech » dei<br />
bruti (p. 189), la concezione di Cleante risponde puntualmente a quella,<br />
realistico-intuizionistica, propria della filosofia del senso comune.<br />
La soluzione di Cleante, che dimostra l'esistenza necessaria di un<br />
ordinatore del mondo ricorrendo all'infallibile e ineffabile principio istin<br />
tivo proprio dell'intuizione, che garantisce la verità della fondamentale<br />
analogia fra mondo e macchina su cui si basa il ragionamento che po<br />
stula l'esistenza di un ordinatore del mondo, non è formalmente diversa<br />
da quella di chi, come i filosofi del senso comune, ricorre all'esperienza<br />
interna per dimostrate l'esistenza del mondo esterno. Nelle parole di<br />
Cleante è riassunta la travagliata storia della formazione della filosofia<br />
del senso comune, così com'è stata ricostruita da David F. Norton, nella