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Dialoghi sulla religione naturale - Studi umanistici Unimi - Università ...

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Torniamo ora al testo dei Dialogues e tentiamo di chiarire un pro­<br />

blema che avevamo sollevato e non risolto, il problema della funzione<br />

della presenza massiccia nell'opera di artifici retorici. Il ricorso sistema­<br />

tico non solo allo stile che Hume chiama « diffuse » *, ma anche e so­<br />

prattutto allo stile metaforico, insolito nelle opere filosofiche di Hume e<br />

poco congeniale anche al suo carattere e alla sua educazione letteraria,<br />

da ai Dialogues un tono vagamente barocco. E ciò vale non solo per<br />

molti tratti di Cleante (il quale, a dispetto degli elogi a lui rivolti da<br />

Panfilo, che ne esalta l'« accurate philosophical turn », non è alieno dal-<br />

l'assumere toni declamatori) e di Demea (il cui stile peculiare parrebbe<br />

essere quello predicatorio), ma soprattutto per Filone, il personaggio che<br />

sembra essere quello filosoficamente più vicino a Hume.<br />

Il « reasoning » filosofico di Filone si materializza in una sequenza<br />

di immagini paradossali, che a rigore non sono indispensabili all'espo­<br />

sizione della critica che egli muove all'argomentazione di Cleante. Si<br />

tratta di vedere se questa sequenza di immagini vivaci che colpiscono la<br />

mente del lettore è puramente additiva, o se invece obbedisce a una<br />

sorta di ordinamento interno, che può fornirci la chiave della sua fun­<br />

zione. Una volta scoperta questa chiave, il soverchio interesse dimo­<br />

strato nei Dialogues per il lettore non sarà più da considerare un osta­<br />

colo all'individuazione di un orientamento « oggettivo » e « pubblico »<br />

dell'opera, bensì un'esasperazione di tale orientamento; infatti il let­<br />

tore verrebbe ad essere non già il beneficiario di una captatio benevo-<br />

1 In una lettera a Lord Kames Hume si era chiesto nel 1737 se l'abbozzo<br />

dello scritto che egli avrebbe deciso di eliminare dal Treatise e che doveva poi di­<br />

ventare il saggio Of mirades non fosse appunto troppo « diffuse »; cfr. New letters,<br />

p. 2.

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