Dialoghi sulla religione naturale - Studi umanistici Unimi - Università ...
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52 LO STRUMENTO RETORICO<br />
pratica dell'ideale del candour nel dialogo scrìtto, e in particolare quello<br />
fiìosofico, portava con sé. Il rischio principale, agli occhi della cultura<br />
che vedeva la filosofia come esposizione del punto di vista positivo del<br />
l'autore, era, come sottolinea lo stesso Panfilo, che l'autore esagerasse<br />
nel candour che attribuiva ai suoi personaggi, riducendoli a esempi mo<br />
rali di tolleranza e di civiltà nel conversare, e smorzando così, insieme<br />
con il tono polemico della conversazione, anche la vivacità della discus<br />
sione o l'univocità del messaggio trasmesso dall'autore al lettore. Il per<br />
sonaggio che è portavoce dell'autore, per fair play nei confronti dei<br />
suoi avversar!, rinuncia, come un padrone di casa troppo gentile, a<br />
esporre con la forza necessaria la sua dottrina e a opporla a quella dei<br />
suoi avversari.<br />
È ciò che avviene in Of dramatick poesie, an essay (1668) di John<br />
Dryden, che nella dedica enuncia quello che sarà il manifesto del dia<br />
logo filosofico settecentesco, promettendo che i suoi personaggi dispu<br />
teranno « like gentlemen, with candour and civility » n . Un qualcosa di<br />
analogo avviene anche in The moralists (1709) di Shaftesbury: la di<br />
scussione è troppo equilibrata non solo perché è troppo civile, ma anche<br />
perché la dottrina filosofica dell'autore non è né precisa né articolata;<br />
né manca il sospetto che Shaftesbury, il quale sportivamente cita le<br />
obiezioni alle sue dottrine, si vieti eli confutarle perché non trova gli<br />
argomenti o perché non ha interesse a farlo. O meglio: la sua dottrina<br />
teorica tende a coincidere con la proposta di un ideale etico che, per<br />
ciò che riguarda i problemi connessi con la discussione, si riassume nella<br />
virtù del candour, di cui i Moralists sono l'esempio e la rappresentazione.<br />
Va sottolineato che la rappresentazione di questa discussione equi<br />
librata fra gentlemen non è realistica, ma polemicamente ideale. E qui<br />
rispondiamo alla domanda che ci ponevamo poco fa sul carattere non<br />
realistico e mistificante dell'ideale del candour. È lo stesso Shaftesbury,<br />
nell'introduzione, a dir chiaro che nella realtà sociale del tempo non si<br />
sustain thè part of an Enemy in Philosophy, who in his Letters is his confident<br />
of State... » (Of dramatick poesie, an essay, London 1668, dedica non paginata). In<br />
gioventù Hume pare condividere anche il quadro ideale del gentleman inglese,<br />
candid ed equilibrato; ne testimonia una lettera all'amico Michael Ramsay jr. nella<br />
quale egli contrappone i costumi francesi a quelli inglesi, dicendosi portato a pre<br />
ferire i secondi ai primi (cfr. Letters, I, p. 20). Alcune delle ragioni che più tardi<br />
lo indussero a mutare opinione in proposito sono ovviamente da ricondurre all'ac<br />
coglienza ricevuta dalle sue opere e alla sua esperienza a Londra (e del suo parere<br />
sui londinesi abbiamo già detto).<br />
11 J. DRYDEN, Of dramatick poesie..., cit., dedica non paginata.