Dialoghi sulla religione naturale - Studi umanistici Unimi - Università ...
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130 LO STRUMENTO RETORICO<br />
sostanziale analogia delle loro posizioni con quelle dei divines della<br />
chiesa anglicana. Ma le considerazioni sulle fonti delle argomentazioni<br />
prò e centra la cosiddetta prova dell'ordine che vengono esposte nei<br />
Dialogues si pongono di fatto a un livello distinto da quelle che qui<br />
ci interessano e possono coesistere con esse. Che Demea e Cleante espon<br />
gano argomentazioni tratte prevalentemente dal repertorio della pole<br />
mica religiosa comune attorno al 1750 all'intera Gran Bretagna non<br />
contrasta con il fatto che essi rappresentino ruoli e posizioni che sono<br />
il riflesso, fecalizzato <strong>sulla</strong> Scozia, di una condizione sociale e culturale<br />
che non è o, meglio, che non è più specificamente quella inglese, anche<br />
se può riferirsi anche a quella inglese. Come vedremo, andare a cercare<br />
nella vita inglese della metà del 700 la vivacità di toni e i contrasti<br />
d'opinione e di posizioni non solo culturali che si ritrovano nei Dialo<br />
gues, invece che in quella scozzese, è come voler attingere acqua da<br />
una stagno lontano da casa invece che dal pozzo in cortile. Così, per<br />
restare all'argomentazione di Mossner, il contrasto fra Demea e Cleante<br />
riflette ben più fedelmente il contrasto reale che travagliò la chiesa<br />
scozzese verso la metà del '700 che non il contrasto tra Low Church e<br />
High Church anglicana, che, dopo un grande ritorno di fiamma all'inizio<br />
del '700, aveva perso molto della sua intensità con l'avanzare del se<br />
colo, dopo il crollo del partito di Bolingbroke; dopo di che il contrasto<br />
reale fu sempre più quello tra la chiesa anglicana nel suo complesso<br />
— quella che nel 1728 Hogarth satirizzava nel suo quadro dall'eloquente<br />
titolo La chiesa dei dormienti — e le nuove tendenze evangeliche e<br />
metodiste. Ciò che in Scozia non avvenne perché attorno alla metà<br />
del '700, e cioè all'epoca della composizione dei Dialogues, i corrispon<br />
denti scozzesi degli esponenti della Low Church anglicana non avevano<br />
ancora vinto la loro battaglia contro il clero tradizionale e perché fu<br />
quest'ultimo a farsi pur ambiguo portavoce non solo delle tendenze<br />
grosso modo corrispondenti a quelle della High Church anglicana ma<br />
anche, all'interno della stessa chiesa presbiteriana, di quelle grosso modo<br />
corrispondenti a quelle proprie dell'evangelismo e del metodismo in<br />
glese. Inoltre nella chiesa inglese della metà del '700 tale contrasto non<br />
era più caricato — come invece lo era stato a cavallo tra '600 e '700 —<br />
dei significati sociali, politici ed economici che proprio allora lo rende<br />
vano drammatico nell'ambito della chiesa scozzese.<br />
Le pagine che seguono si propongono come un vademecum alla<br />
lettura dei Dialogues deliberatamente tematizzato a far risaltare la rile<br />
vanza di quella storia e di quella cultura scozzese del '700 di cui solo di