Dialoghi sulla religione naturale - Studi umanistici Unimi - Università ...
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140 IL REFERENTE STORICO<br />
metà del '700, la Scozia si inserì nel mondo del capitalismo moderno.<br />
Nei Lowlands vennero rinnovati innanzitutto i metodi di conduzione<br />
agricola 13 e il progresso fu facilitato dallo scambio di investimenti tra<br />
commercio e agricoltura 14 , ciò che consentì di superare il problema del<br />
reperimento dei capitali necessari per finanziare i lavori di bonifica e<br />
di irrigazione, e di prolungare i termini dei contratti di affitto, rendendo<br />
possibile l'esecuzione di opere di trasformazione permanente. Lo stesso<br />
fratello di Hume, John Home, che ereditò dal padre il titolo di laird,<br />
fu uno dei pionieri nell'opera di ammodernamento dell'agricoltura scoz<br />
zese. Al fenomeno di razionalizzazione dei metodi di conduzione agri<br />
cola, messa in atto quasi esclusivamente dall'alto, da parte dei grandi<br />
proprietari, s'accompagnarono nei Lowlands, come altrove, la tendenza<br />
all'espansione della proprietà fondiaria e il processo di capitalizzazione<br />
bancaria (che aveva avuto il suo angelo nero in John Law), concentrala<br />
soprattutto a Edimburgo.<br />
L'industria ebbe invece un avvio più lento e la rivoluzione indu<br />
striale cominciò veramente in Scozia solo dopo il 1780 15 . Il trattato che<br />
aveva portato all'unione prevedeva lo stanziamento annuale di fondi da<br />
1707: I, The economie background [Sraout]; II, The economie consequences<br />
rCampbell], «Economie history review », 2nd ser., XVI (1964), pp. 455-67, 468-<br />
77; T. C. SMOUT, A hhtory of thè Scottish people 1560-1830, cit., passim; W.<br />
FERGUSON, Scollane 1689 to thè present, Edinburgh and London 1968, pp. 70-101.<br />
13 Tra i molti manuali d'agricoltura pubblicati in Scozia nella prima metà del<br />
'700 ve n'è da segnalare uno che, senza essere il più importante, è certo uno dei<br />
più tipici: un dialogo intitolato The laird and farmer, scritto da un anonimo che<br />
si firma « A true Scotsman »). L'opera mette in scena un contadino, un possidente<br />
e un viaggiatore che è stato in Inghilterra e che vanta i progressi compiuti in quel<br />
paese dall'agricoltura. Ma il contadino non sa convincersi che può essere conve<br />
niente vendere la sua mucca e comprare, con il ricavato, tutto il latte che vuole:<br />
« God forbids that I should follow your Example to kill mine [cow] and to live<br />
ali Summer without Milk ("A true Scotsman ", The laird and farmer, London<br />
1740, p. 31). Il viaggiatore gli risponde che è stato otto anni a Londra e ha bevuto<br />
sempre latte senza aver mai posseduto una mucca. Ma il contadino è restìo ad acco<br />
gliere quella mentalità legata all'economia monetaria che aveva fatto dire a un<br />
personaggio di Bunyan, Mr. Badman (parlando dell'inutilità di prender moglie...):<br />
« Who would keep a cow of their own that can bave a quarter of milk for a<br />
penny? » (The life and death of Mr. Badman [1680], introduction by H. E. Lewis,<br />
London 1929, p. 149).<br />
14 Sul problema vedi T. C. SMOUT, Scottish landowners and economie growth,<br />
1650-1850, « Scottish journal of politicai economy », XI (1964), pp. 218-34.<br />
15 Per una rassegna bibliografica <strong>sulla</strong> questione della rivoluzione industriale<br />
in Scozia, vedi R. H. CAMPBELL, The industriai revolution. A revision aritele,<br />
«Scottish historical review», XLVI (1967), pp. 37-55.