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Dialoghi sulla religione naturale - Studi umanistici Unimi - Università ...

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68 LO STRUMENTO RETORICO<br />

della dottrina dell'autore. Hume sperimentò personalmente l'operazione<br />

di smembramento di un trattato e della sua riorganizzazione in vari sag­<br />

gi. Il risultato, nel caso delle due Enquiries, poteva, almeno formalmente<br />

e non senza un certo sforzo, essere considerato non diverso da un trat­<br />

tato e non molto lontano dal modello di filosofia implicito nell'adozione<br />

della forma di trattato, nel senso che esso costituiva comunque un'espo­<br />

sizione della dottrina dell'autore.<br />

Ma nella stesura dei quattro saggi di cui s'è detto la rappresenta­<br />

zione di una certa dottrina o di un certo sistema filosofico non coincide<br />

con l'esposizione della dottrina dell'autore e non può essere nemmeno<br />

intesa come critica diretta di un sistema diverso da quello positivo pro­<br />

posto dall'autore. La scrittura « artificiosa » dei quattro saggi, che con­<br />

tribuì ad esaltare la diffidenza con cui Hume potè guardare al sistema<br />

proposto dall'« io » del Treatise, doveva rappresentare la premessa di<br />

quella scoperta formale decisiva, l'organizzazione di vari saggi secondo<br />

uno schema, che doveva condurre ai Dialogues.<br />

Nei Dialogues ritroviamo due filosofi sistematici, Cleante e Demea,<br />

come lo stoico, il platonico, e l'epicureo degli Essays. E ritroviamo lo<br />

scettico, in Filone. Dell'esperienza dei quattro saggi non va perduta nei<br />

Dialogues la conquista della nuova funzione possibile della filosofia come<br />

critica dell'ideologia e studio della logica della sua genesi e della strut­<br />

tura in cui vari sistemi ideologici si combinano. E tuttavia nei Dialogues<br />

ritroviamo quell'impegno nella ricerca filosofica e nel confronto con gli<br />

avversari che, presente nel Treatise, era andato perduto negli Essays e<br />

che nei Dialogues, grazie alla nuova formula scoperta nei saggi, assume<br />

un'ampiezza e un livello di provocazione e di ironia sconosciuto nelle<br />

opere che pure si rifanno più esplicitamente al Treatise.<br />

Si ricorderà che nei quattro saggi citati Hume aveva anteposto la<br />

realtà concreta dei « personaggi » alla dottrina filosofica da loro esposta<br />

e che li individuava. Il procedimento era simmetricamente contrario a<br />

quello usato da Berkeley per trattare il suo portavoce Crito (il perso­<br />

naggio come microfono della dottrina dell'autore) e analogo, sotto certi<br />

aspetti, a quello usato da Berkeley per trattare Alciphron (la dottrina<br />

esposta dal personaggio come razionalizzazione della sua prassi). Nei<br />

Dialogues, come avviene in Berkeley per i personaggi dell'Alciphron che<br />

non sono portavoce dell'autore, ciascun personaggio è portavoce solo di<br />

sé stesso; per identificare la sua posizione come ideologica basta, nel con­<br />

fronto con quelle degli altri personaggi, la teoria che egli espone; e<br />

Hume non ha bisogno di rifarsi esplicitamente a modelli culturali pre-

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