Dialoghi sulla religione naturale - Studi umanistici Unimi - Università ...
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LA TEOLOGIA DELLA GRAZIA 159<br />
ceva Hill non era diverso da quello cui si era ispirato il povero Aiken-<br />
head. Dato il peso che il problema dell'istruzione scolastica aveva in<br />
Scozia e il suo stretto legame con la formazione dei ministers, è chiaro<br />
che il problema delle scelte pedagogiche (e perciò anche quello del con<br />
trollo della politica seguita nelle università) si caricava di un'impor<br />
tanza cruciale. Gli ecclesiastici scozzesi, highflyers nella prima metà del<br />
secolo e moderati nella seconda metà, si servirono costantemente del<br />
potere che la kirk esercitava sull'università per rinsaldare il loro pre<br />
dominio all'interno dell'istituto ecclesiastico e per rafforzare quello dei<br />
gruppi che dominavano la vita politica ed economica del paese e dì cui<br />
i gruppi religiosi erano alleati e, spesso, strumenti 10 .<br />
In questo senso il problema pedagogico che da l'avvio alla discus<br />
sione che si svolge nei Dialogues — e il confronto tra i metodi di Clean-<br />
te e di Demea — non dev'essere considerato come obbediente a mere<br />
convenienze retoriche; di fatto il problema permette di passare dalla di<br />
scussione sugli aspetti dottrinali alla discussione sugli aspetti pratici e<br />
sociali della <strong>religione</strong>, tant'è vero che esso viene ripreso anche nel fi<br />
nale. Nella parte II, allorché Cleante illustra la prova dell'ordine, De<br />
mea lo interrompe gridando « Good God! » e proclama il suo diritto a<br />
censurare tali argomenti quando, come in questo caso, sono esposti<br />
« before so young a man as Pamphilus » (p. 179). La reazione di De<br />
mea è analoga a quella che ebbe lo storico Robert Wodrow — « timo-<br />
rously devout soul », che all'inizio del '700 leggeva il Journal des sga-<br />
vans e Bayle, ma « with fear and trembling » — quando venne a sapere<br />
che tra gli studenti di teologia di Glasgow serpeggiava l'eresia, che a<br />
Edimburgo era stato addirittura fondato un « club ateo » e che una<br />
nuova leva di divines si preparava a diffondere una morale che si po<br />
trebbe definire neoclassica.<br />
MERON, The church of Scollanti in thè age of reaso/i, « <strong>Studi</strong>es on Vokaire and thè<br />
eighteenth century », LVIII (1967), p. 1951.<br />
10 Si veda l'episodio dell'elezione di Robertson a rettore dell'università di<br />
Edimburgo nel 1762, descritto in J. J. CATER, The making of Principal Robertson<br />
1762: politics and thè university of Edinburgh in thè second half of thè eighteenth<br />
century, « Scottish historical review », XLIX (1970), soprattutto pp. 75-6.<br />
11 Cfr. R. WODROW, Analecta, or materials far a history of remarkable pro-<br />
vidences; mostly relating to Scotch ministers and Christians, ed by M[attew]<br />
L[eisham], 4 vols., Edinburgh 1842-43, III, pp. 170-72. Nel 1724 Wodrow regi<br />
stra scandalizzato l'attività del cosiddetto Rankeniam club, un'associazione costi-<br />
tuitasi nel 1716 o 1717 e una delle istituzioni che maggiormente contribuì a rin<br />
novare il dibattito culturale e filosofìa) in Scozia, introducendovi, per es., Ber-