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Dialoghi sulla religione naturale - Studi umanistici Unimi - Università ...

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LA RELIGIONE DEL PROGRESSO<br />

scono loro? 19 . Nell'età presente, dice Campbell, « if I may judge from<br />

thè experiments I have made », c'è anzi da credere che la maggior parte<br />

degli uomini che vivono nei paesi cristianizzati pensano che le stelle,<br />

lungi dall'essere gli strumenti della sapienza meccanica di Dio, sono degli<br />

animali 20 . E se è vero che « in thè present circumstances of thè world,<br />

wherein people meet with such frequent hints to excite them to rational<br />

inquiries », la gente comune non si da la briga di pensare a Dio in<br />

maniera astratta, come avrebbero potuto arrivarci gli uomini di duemila<br />

anni fa? 21 . La cosa singolare, sottolinea Campbell, è che la credenza<br />

negli astri in quanto animali divini, che nell'età presente è propria del<br />

popolo, nell'età classica era propria elei filosofi (e a questo tema egli<br />

dedica un intero capitolo del libro). Oggi, « every little philosopher<br />

among us » è più dotto del più grande personaggio dell'antichità 22 .<br />

Sarebbe dunque possibile ammettere, almeno in teoria, che l'umanità<br />

« in thè present age », « at this day » e « among us » possiede della na­<br />

tura di Dio e dell'uomo cognizioni che la mettono in condizione di affer­<br />

rare gli articoli della <strong>religione</strong> <strong>naturale</strong>. Ma ciò significa che questo tipo di<br />

<strong>religione</strong> non è universale; uno dei punti sottolineati da Campbell (e<br />

che ritroveremo anche nella Naturai history of religion di Hume) è che<br />

all'inizio la <strong>religione</strong> dell'umanità fu politeista e non monoteista.<br />

Campbell, pur non abbandonando il cliché storiografico tradizionale<br />

secondo cui il fatto decisivo del progresso umano è rappresentato dalla<br />

primitiva rivelazione di Dio all'uomo « antidiluviano », crede in un<br />

progresso graduale dell'umanità, ottenuto grazie soprattutto a quella<br />

scienza che rappresenta l'elemento discriminante fra la sapienza antica e<br />

quella moderna 2\<br />

Nell'età attuale, scrive Campbell, le prove razionali e sovrannaturali<br />

che Dio diede ai primi uomini e che si sarebbero trasmesse mediante la<br />

tradizione, sono diventate una sorta di patrimonio <strong>naturale</strong> 24 . Così egli<br />

guarda alla prova dell'ordine, seguendo Keill, Nieuwentyt e il primo<br />

Cheyne, come alla prova decisiva per dimostrare l'esistenza e la natura<br />

di Dio. Ma ne limita per cosi dire la validità al '700, pur senza sotto-<br />

!l) Ivi, pp. 85-86.<br />

20 Ivi, pp. 85-86 e p. 200.<br />

21 Ivi, pp. 87-8.<br />

22 Ivi, p. 8.<br />

23 Ivi, pp. 359-63.<br />

24 Ivi, p. 378.

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