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Dialoghi sulla religione naturale - Studi umanistici Unimi - Università ...

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32 LO STRUMENTO RETORICO<br />

contrasto infatti era reso inevitabile dall'atteggiamento stesso di Hume<br />

e dalla sua condizione economico-sociale. Di fatto, poiché l'azione da lui<br />

intrapresa per lanciare la cultura scozzese non poteva concretarsi, almeno<br />

all'inizio della seconda metà del secolo, senza l'intervento dell'editoria<br />

londinese, la sua opera rischiava di avere un esito opposto a quello che<br />

egli si proponeva, svuotando cioè la cultura scozzese dei contenuti suoi<br />

peculiari e sottraendone gli esponenti ad ogni organica collaborazione<br />

con la neonata editoria di Edimburgo, la sola che avrebbe potuto met­<br />

tere al servizio della cultura scozzese le energie dei professionisti delle<br />

lettere costretti sino allora a emigrare a Londra o a lavorare soprat­<br />

tutto per il mercato londinese. Probabilmente una tale collaborazione,<br />

che impedisse l'anglicizzazione della cultura scozzese, era comunque ir­<br />

realizzabile, perché il mercato editoriale scozzese non era autosufficiente.<br />

L'editoria scozzese, anche quando, giunta a maturità, si pose in concor­<br />

renza con quella di Londra, finì per staccarsi dalla cultura scozzese o<br />

per ridurla a « servizio » da offrire al lettore inglese. Così, la pubbli­<br />

cazione della Encyclopaedia Britannica (che avrebbe potuto essere l'JEw-<br />

cyclopédie dell'illuminismo scozzese), uscita a dispense a cominciare dal<br />

1768 a Edimburgo e destinata al mercato dell'intera Gran Bretagna (di<br />

qui il titolo), si risolse in un'iniziativa commerciale che attinse alla cul­<br />

tura scozzese come a un comodo magazzino da saccheggiare impune-<br />

mente. Gli stessi club illuministici edimburghesi rischiarono di avere nei<br />

confronti di Londra il ruolo ambivalente di « dépendance et indépen-<br />

dance a la fois dans le soutien ou l'imposition de la communication par<br />

l'imprimé » che Vacadémie di provincia francese aveva nei confronti di<br />

Parigi 26 .<br />

Interrotto il pur tempestoso idillio con la città natale, tra il 1758<br />

e il 1761 Hume fu pili volte a Londra, ma soprattutto per lavorare fre­<br />

neticamente alla History. Nel 1761 decise finalmente di fuggire la « cul-<br />

tivated life » della capitale 27 , evitando i « Barbarians who inhabit thè<br />

Banks of thè Thames » 28 , e riprese il progetto (realizzato solo di lì a<br />

otto anni, dopo un soggiorno in Francia dal 1763 al 1766 e ancora a<br />

Londra dal 1767 al 1768) di trascorrere il resto della vita a Edimburgo,<br />

26 A. DUPRONT, Livre et culture dans la société frangaise du 18 e siede. Réflec-<br />

tion sur une enquéte, in Livre et société dans la France du XVIII6 siede, Paris et<br />

La Haye 1965, p. 189.<br />

27 Letters, I, p. 348.<br />

28 Life, p. 405.

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