Dialoghi sulla religione naturale - Studi umanistici Unimi - Università ...
Dialoghi sulla religione naturale - Studi umanistici Unimi - Università ...
Dialoghi sulla religione naturale - Studi umanistici Unimi - Università ...
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
118 LO STRUMENTO RETORICO<br />
rinunciarvi. Perciò non solo sarà valutato l'aspetto teorico dell'esperienza<br />
religiosa rispetto a quello pratico, ma saranno valutati gli atteggiamenti<br />
cognitivi a scapito di quelli valutativi-emotivi. L'insegnamento delle<br />
scienze, che nel primo caso era una voce secondaria dell'istruzione reli<br />
giosa in quanto destinata a sottolineare l'importanza del piano pratico,<br />
diventerà la via obbligata alla <strong>religione</strong> e, insieme, ai valori intellettuali<br />
dominanti nella società 5 .<br />
Possiamo ora chiarire il senso di un'apparente contraddizione in<br />
cui è caduto Filone. All'inizio egli aveva affermato che il rischio peg<br />
giore per la <strong>religione</strong> è l'orgoglio della ragione; alla fine, egli sostiene<br />
che il solo metodo per introdurci alla <strong>religione</strong> è la ragione. Nella prima<br />
frase, rivolta a Demea, egli parlava dell'educazione religiosa delle « età<br />
ignoranti »; nella seconda, rivolta a Cleante, dell'educazione religiosa<br />
dell'età presente. E quando Filone ha lodato Demea, che applica i pre<br />
cetti educativi delle « età ignoranti » (e ciò ci dice che non siamo in un<br />
contesto religioso omogeneamente tradizionale o omogeneamente « mo<br />
derno »), l'ha fatto malignamente. Infatti, i figli di Demea, divenuti<br />
adulti in un'età dominata dai Cleante i quali dichiarano che non avere<br />
fiducia nella ragione significa essere atei, o rischieranno di passare per<br />
atei o dovranno essere riconvertiti alla <strong>religione</strong> con argomenti alla<br />
Locke-Cleante. Infatti essi saranno stati « disabituati » alla pietà attra<br />
verso un « more open commerce of thè world » e attraverso il para<br />
gone tra i « popular principles of different nations and ages » (p. 172).<br />
Lo stesso Filone, se vuole davvero difendere la <strong>religione</strong> di oggi, po<br />
trebbe farlo solo assumendo la posizione di Cleante.<br />
Anche l'altra, minore contraddizione in cui cadrebbe Filone (la sua<br />
definizione dell'età presente come età « profana e irreligiosa » e la sua<br />
indiretta acccttazione dell'affermazione di Cleante secondo cui la « reli<br />
gione di Locke » sarebbe largamente diffusa) si spiega riportando il<br />
primo giudizio alla prospettiva che è propria di Demea e il secondo a<br />
5 Ed è da notare che, se ciò che contraddistingue un tipo di <strong>religione</strong> dall'altro<br />
(e cioè la prevalenza di pratica o di teoria) non dipende dagli ecclesiastici ma dai<br />
valori che dominano nella società, sono però gli ecclesiastici che per evitare che la<br />
<strong>religione</strong> sia inghiottita dalla pratica o dalla teoria non religiosa, sembrano incari<br />
carsi di fornire « la parte che manca » a fare dell'esperienza religiosa un'esperienza<br />
unitaria e riconoscibile in quanto tale: teoria nei tempi in cui domina l'aspetto pra<br />
tico della <strong>religione</strong>, pratica nei tempi in cui domina l'aspetto teorico della <strong>religione</strong>.<br />
Le due posizioni di Cleante e di Demea, pur essendo opposte, finiscono, in quanto<br />
entrambe religiose, con l'essere complementari e rischiano sempre di rovesciarsi<br />
l'una nell'altra.