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Bandite 2_8_2012:Layout 1 02/08/12 14.43 Pag<strong>in</strong>a 105<br />

queste domande derivarono delle risposte che andavano sostanzialmente<br />

ad affermare che anche se si era <strong>in</strong> guerra gli ostaggi erano<br />

<strong>in</strong>nocenti e non potevano essere uccisi; da ciò venne come conseguenza<br />

il fatto che se uno Stato governa con questi metodi, è uno<br />

Stato che non si può accettare. Ecco, io ho <strong>in</strong>contrato la politica così.<br />

Quando sono tornata a casa dopo avere visto le impiccagioni dei<br />

ragazzi, sapendo che quello che avevamo visto si sarebbe chiaramente<br />

ripetuto, la prima scelta che ho fatto è stata di dire: uno Stato<br />

che legittima queste uccisioni non è uno Stato che si può accettare,<br />

occorre impegnarsi per abbatterlo e per abbatterlo occorre perdere<br />

la guerra, combattere per la pace, perché dopo la pace si possa<br />

realizzare una società dove eccidi, uccisioni e barbarie non siano più<br />

ammessi. Ricordo sempre un treno, uno dei tanti treni che passava<br />

sempre per la stazione del mio paese con tutti i carri piombati, dentro<br />

c’erano ragazzi che gridavano, avevano bisogno di acqua, avevano<br />

bisogno di cibo, facevano passare per le fessure dei carri bestiame<br />

biglietti con gli <strong>in</strong>dirizzi delle loro famiglie perché li avvisassimo.<br />

Divenne così staffetta della brigata autonoma “G.Battisti”<br />

(erano sv<strong>in</strong>colate da qualsiasi collegamento con i partiti<br />

politici ed avevano l’obiettivo di liberare la zona occupata<br />

dove agivano) e del Comando regionale del Corpo<br />

volontari della libertà. Nel 1944 si iscrisse alla DC e partecipò<br />

attivamente alla vita del suo partito, non dimenticando<br />

mai le ragioni profonde della sua scelta antifascista.<br />

Con l’occupazione nazista dell’Europa, furono cent<strong>in</strong>aia<br />

le partigiane jugoslave, francesi e italiane a cadere<br />

sul campo di battaglia, armi <strong>in</strong> pugno. Oppure fucilate,<br />

come L<strong>in</strong>a Bandiera e Ines Bedeschi. O Irma Marchiani,<br />

messa al muro vic<strong>in</strong>o a Modena, dopo l’evasione dalla prigione<br />

tedesca. E ancora: G<strong>in</strong>a Borell<strong>in</strong>i ferita <strong>in</strong> battaglia<br />

nell’aprile del ‘45, ed Ancilla Marighetto, uccisa <strong>in</strong> com-<br />

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