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Bandite 2_8_2012:Layout 1 02/08/12 14.43 Pag<strong>in</strong>a 87<br />
Chissà quante cose dette non vengono neppure verbalizzate,<br />
o travisate per proteggere il vero buratt<strong>in</strong>aio delle<br />
vicende politiche locali: Achille del Giudice. Eccola qui la<br />
sangu<strong>in</strong>aria brigantessa del matese, che a stento traccia<br />
un segno di croce sul verbale d’<strong>in</strong>terrogatorio. Una brigantessa,<br />
ma soprattutto una donna <strong>in</strong>namorata, che ha<br />
provato a fuggire da una misera vita di stenti, appresso<br />
ad un uomo che sapeva comandare e che aveva visto il<br />
mare. È tutto f<strong>in</strong>ito. Sola, dolorante, avvilita ripensa a<br />
quell’anno, così pericolosamente vissuto da brigantessa.<br />
Ripensa al suo Andrea, che non vedrà mai più. Ripensa<br />
alle cose che ha visto e che manco pensava esistessero.<br />
Due giorni dopo i medici che la visitano verbalizzano la<br />
presenza di una ferita d’arma da fuoco «pericolosa di<br />
vita, ed ove ci fosse frattura delle ossa, pure di debilitamento<br />
permanente dell’arto». Ma subito dopo Maddalena<br />
viene sottoposta ad un nuovo <strong>in</strong>terrogatorio. E poi altri,<br />
e altri ancora nei giorni seguenti. Intanto i soldati che<br />
l’avevano catturata <strong>in</strong>tascano una taglia di mille ducati.<br />
Lei resta lì, chiusa nel carcere, a combattere contro quella<br />
ferita che la lascerà zoppa per tutta la vita. Dopo oltre<br />
due anni viene trasferita nel carcere di Santa Maria<br />
Capua Vetere, dov’era stato r<strong>in</strong>chiuso suo marito, uscendone<br />
con i piedi davanti. Ha 32 anni quando entra per la<br />
prima volta <strong>in</strong> un’aula di tribunale. Nel maggio 1868 la<br />
corte d’Appello di Napoli la riconosce colpevole di concorso<br />
nella strage di San Polito. Nella gabbia degli imputati<br />
lei ascolta la sentenza: condanna ai lavori forzati a<br />
vita. Ma ci sono altri processi a suo carico. Altri <strong>in</strong>terrogatori,<br />
deposizioni, trasferimenti da un carcere all’altro.<br />
Giac<strong>in</strong>to Bosco, il giovane avvocato che le è stato assegnato<br />
d’ufficio, prende a cuore la sua vicenda e ricorre <strong>in</strong><br />
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