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Bandite 2_8_2012:Layout 1 02/08/12 14.43 Pag<strong>in</strong>a 177<br />

Giusepp<strong>in</strong>a Ricci, che nel 1945 aveva 19 anni<br />

e viveva a Cuffiano (Bn)<br />

La mia giornata <strong>in</strong>iziava alle 7 di matt<strong>in</strong>a per andare a lavorare nei<br />

campi di mio padre. Alle 2 e mezza smettevo di lavorare per mangiare,<br />

e quello che mangiavo erano semplici legumi ricavati dal lavoro<br />

giornaliero. La giornata f<strong>in</strong>iva alle 9 di sera, quando faceva buio, per<br />

andare a mangiare, e anche questa volta erano verdure e legumi e se<br />

andava bene anche un po’ di buon pane fatto <strong>in</strong> casa con la far<strong>in</strong>a di<br />

grano. Quando veniva la notte eravamo costretti a barricarci <strong>in</strong> casa<br />

con le f<strong>in</strong>estre chiuse e le luci spente, perché se passavano gli aeroplani<br />

tedeschi ci potevano bombardare. Il rifugio era soltanto la casa,<br />

perché a Benevento c’era poca guerra e <strong>in</strong>fatti la notte bastava spegnere<br />

le luci e chiudere le f<strong>in</strong>estre. A Cuffiano specialmente c’era<br />

anche la corrente elettrica, e qu<strong>in</strong>di si poteva ascoltare la radio che<br />

però alle volte per non far spaventare gli ascoltatori non diceva la verità,<br />

modificando le notizie, e qu<strong>in</strong>di io e le mie sorelle la chiamavamo<br />

“la bugiarda”. Quando, e se facevamo festa, la facevamo per Natale,<br />

Pasqua, e Capodanno, ritrovandosi o tutti a casa nostra, o tutti a casa<br />

dei parenti più stretti e vic<strong>in</strong>i a casa, perché a quei tempi non si poteva<br />

andare tanto <strong>in</strong> giro. Siccome mio papà aveva un’attività di sali e<br />

tabacchi, quando passavano i soldati tedeschi gli regalava le sigarette,<br />

e fu per questo motivo che un giorno dopo esserci nascoste <strong>in</strong> soffitta<br />

non ci fecero niente. Degli americani non mi ricordo niente, li vidi<br />

solo una volta da lontano che passavano a piedi lungo il campo. Di<br />

maltrattamenti nei confronti delle donne non ne ho visti nessuno, perché<br />

stavamo <strong>in</strong> campagna e non succedeva mai niente. Nel mio paese<br />

nessuno ha dato aiuto a qualche persona <strong>in</strong> difficoltà, perché come<br />

ho già detto di guerra ce n’era poca, ma siccome erano tutti uniti<br />

quando qualcuno aveva bisogno ci aiutavamo a vicenda.<br />

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