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Bandite 2_8_2012:Layout 1 02/08/12 14.43 Pag<strong>in</strong>a 125<br />
Cristo ha proposto agli uom<strong>in</strong>i un compito del tutto superiore<br />
alle loro forze». Gli uom<strong>in</strong>i, ammonisce il vecchio<br />
prelato, non sono fatti per la libertà, perché non ne sono<br />
all’altezza. Concetti osteggiati da Primo Levi: «Ogni essere<br />
umano», ribatte ne I sommersi e i salvati, «possiede<br />
una riserva di forza la cui misura gli è sconosciuta: può<br />
essere grande, piccola o nulla, e solo l’avversità estrema<br />
dà modo di valutarla». Ricorrendo ancora alla drammatica<br />
metafora di Auschwitz, nel suo saggio L’umiltà del<br />
male, Franco Cassano avverte che «non possiamo abbassare<br />
la guardia di fronte al male» e, soprattutto «non<br />
dobbiamo dimenticare».<br />
ONDINA PETEANI, LA PRIMA STAFFETTA D’ITALIA<br />
Non aveva ancora 19 anni Ond<strong>in</strong>a quando fu catturata da<br />
una pattuglia tedesca quell’11 febbraio 1944 a Vermigliano,<br />
preso Ronchi dei Legionari, e r<strong>in</strong>chiusa nel comando<br />
delle SS di piazza Oberdan a Trieste, per poi essere trasferita<br />
nel carcere di Coroneo. Un mese dopo la fecero<br />
salire su un carro bestiame, dest<strong>in</strong>azione Auschwitz: da<br />
lì, sarebbe stata mandata a Rawensbruck e <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e a Berl<strong>in</strong>o.<br />
Durante la marcia forzata che avrebbe dovuto riportarla<br />
a Rawensbruck, riuscì a fuggire e a raggiungere –<br />
attraversando Cecoslovacchia, Ungheria e Jugoslavia –<br />
Trieste il 12 luglio 1945. «Tre mesi <strong>in</strong>credibili per attraversare<br />
1300 chilometri <strong>in</strong> un’Europa <strong>in</strong> g<strong>in</strong>occhio, senza<br />
più ponti, strade e ferrovie <strong>in</strong>terrotte. Quando ho abbracciato<br />
mamma, papà e il cane che mi è saltato addosso per<br />
farmi le feste riconoscendomi, ho capito di essere tornata<br />
libera».<br />
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