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Bandite 2_8_2012:Layout 1 02/08/12 14.43 Pag<strong>in</strong>a 65<br />
tachiello, caporale dell’esercito borbonico che, richiamato<br />
alle armi, <strong>in</strong>vece di presentarsi decise di darsi alla macchia.<br />
Lo seguirono suo fratello Vito e Francesco Gentile,<br />
commilitone del Santachiello. L’ex caporale borbonico<br />
radunò presto attorno a sé molti altri sbandati e renitenti,<br />
f<strong>in</strong>o a comporre una banda che superò le cento unità, tanto<br />
da str<strong>in</strong>gere rapporti con la banda Crocco, la più numerosa<br />
e organizzata.<br />
La nuova vita di Giusepp<strong>in</strong>a Vitale fu qu<strong>in</strong>di all’<strong>in</strong>segna<br />
del brigantaggio, con azioni cui spesso prese parte lei<br />
stessa, come quando il 5 settembre 1861 consegnò una<br />
lettera <strong>in</strong>dirizzata al capitano della guardia nazionale di<br />
Vallata, Michele Netti, nella quale il Santachiello <strong>in</strong>timava<br />
la liberazione di alcuni briganti imprigionati. Tutte le<br />
azioni della banda erano compiute ai danni di possidenti<br />
locali, ma alle razzie alcune volte seguirono alcuni omicidi,<br />
come quello ai danni del corriere Ciccone Pallano di<br />
S. Angelo dei Lombardi, reo di essere latore di una lettera<br />
al comando militare del paese nella quale si davano<br />
istruzioni per la cattura di briganti della banda.<br />
Le confessioni<br />
L’attività della banda proseguì f<strong>in</strong>o al 29 novembre 1864,<br />
quando Agost<strong>in</strong>o Sacchitiello, suo fratello Vito, Francesco<br />
Gentile, Maria Giovanna da Ruvo e la stessa Giusepp<strong>in</strong>a<br />
furono localizzati e arrestati <strong>in</strong> una stanza sotterranea<br />
di casa Rago, mentre nei piani superiori si svolgeva<br />
una festa da ballo cui partecipavano ufficiali di cavalleria<br />
e bersaglieri. Michele Rago, luogotenente della guardia<br />
nazionale, pur ricoprendo <strong>in</strong>carichi di prestigio sotto il<br />
nuovo Regno, faceva il doppio gioco. A smascherare il<br />
Rago come manutengolo era stata Filomena Pennacchio<br />
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