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Bandite 2_8_2012:Layout 1 02/08/12 14.43 Pag<strong>in</strong>a 92<br />

BANDITE!<br />

gior efficacia dell’organizzazione delle formazioni partigiane,<br />

entrando a far parte di diritto nella storia della<br />

Liberazione nazionale: le donne si occupavano della<br />

stampa e propaganda del pensiero d’opposizione al nazifascismo,<br />

attaccando manifesti o facendo volant<strong>in</strong>aggio,<br />

curando collegamenti, <strong>in</strong>formazioni, trasportando e raccogliendo<br />

documenti, armi, munizioni, esplosivi, viveri,<br />

scarpe o attivando assistenza <strong>in</strong> ospedale, preparando<br />

documenti falsi, rifugi e sistemazioni per i partigiani.<br />

Risulta evidente che un aiuto di questo tipo, considerato<br />

dalle stesse protagoniste come “naturale”, trova difficoltà<br />

ad essere formulato storicamente <strong>in</strong> modo ufficiale.<br />

Infatti i dati numerici sopra riportati non sono completamente<br />

attendibili, poiché la maggior parte di essi si ricava<br />

da riconoscimenti ufficiali e “premiazioni” assegnate a<br />

guerra conclusa sulla base di criteri militari, <strong>in</strong> cui la<br />

maggioranza non rientrava o non si riconosceva. Di fatto<br />

veniva riconosciuto partigiano chi aveva portato le armi<br />

per almeno tre mesi <strong>in</strong> una formazione armata regolarmente<br />

riconosciuta dal Comando Volontari della<br />

Libertà ed aveva compiuto almeno tre azioni di sabotaggio<br />

o di guerra. Ma l’azione femm<strong>in</strong>ile, oltre alla direzione<br />

dettata dalla necessità di dare assistenza ai partigiani,<br />

attraverso molteplici attività materiali, si orientava anche<br />

politicamente: numerosissime donne, di ogni estrazione<br />

sociale, operaie, studentesse, casal<strong>in</strong>ghe, <strong>in</strong>segnanti, <strong>in</strong><br />

città, così come <strong>in</strong> campagna, organizzarono veri e propri<br />

corsi di preparazione politica e tecnica, di specializzazione<br />

per l’assistenza sanitaria, per la stampa dei giornali e<br />

dei fogli del Comitato di Liberazione Nazionale.<br />

La Seconda Guerra Mondiale ha permesso alle donne, <strong>in</strong><br />

un certo senso, di emergere dall’anonimato e le ha tra-<br />

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