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Bandite 2_8_2012:Layout 1 02/08/12 14.43 Pag<strong>in</strong>a 158<br />

BANDITE!<br />

entrò nella stalla come se non ci fossero quelli, qu<strong>in</strong>di, tranquillamente.<br />

Io mi accorsi che sotto il cappotto aveva un’arma lunga, così gli<br />

corsi <strong>in</strong>contro come fosse stato il mio ragazzo e lo sp<strong>in</strong>si fuori, dove lui<br />

nascose subito l’arma dentro il fieno. Nonostante questi tempi tristi<br />

riuscivamo anche a ridere. Una volta uno dei nostri disse che avremmo<br />

v<strong>in</strong>to di sicuro perché don Angelo aveva chiesto aiuto al Signore,<br />

un altro ribatté che probabilmente anche qualche prete tedesco aveva<br />

chiesto la stessa cosa per i suoi, allora quello gli rispose sarcastico:<br />

“Ma perché, secondo te Dio parla tedesco?”. Fu proprio don Angelo<br />

Bianchi che, alla vigilia di Natale del 1943, al lume di candela per<br />

l’oscuramento, radunò nella chiesetta di Gazzane il gruppo delle<br />

Fiamme Verdi di Roè Volciano cui appartenevo, per fare il giuramento<br />

di “Fedeltà o morte”. Il mio nome di battaglia fu quello di Gloria. La<br />

prima azione cui partecipai fu la sottrazione di armi ai guardiani tedeschi<br />

della polveriera di Torm<strong>in</strong>i. Nella primavera del 1944, Enzo, del<br />

CLN di Brescia, mi pregò di lasciare l’impiego per dedicarmi a tempo<br />

pieno nel gruppo di Roè. Per il lavoro di staffetta, mi avrebbe corrisposto<br />

uno stipendio <strong>in</strong>tegrativo, che però poi arrivò solo per i primi mesi,<br />

perché poi vennero a mancare i fondi. Così, al rischio si unì, qualche<br />

volta, anche la fame. Si r<strong>in</strong>forzò così il collegamento fra Brescia e la<br />

Valsabbia. Fui dotata di una macch<strong>in</strong>a per scrivere con la quale battevo<br />

gli ord<strong>in</strong>i del comitato di Brescia, che ritiravo a Rezzato, alle spalle<br />

del cimitero, dove mi <strong>in</strong>contravo con Carla, che me li portava. Ne<br />

facevo diverse copie, battendo a macch<strong>in</strong>a di notte, e di prima matt<strong>in</strong>a<br />

erano così pronte per essere consegnate: compito che svolgevo con<br />

la mia bicicletta. Nell’ottobre successivo, Carlo, della 122ª Brigata<br />

Garibaldi, mi affidò <strong>in</strong>carichi anche per il suo gruppo di stanza a Gardoncello.<br />

Compito che svolgeva anche Stella. Essendo impiegata al<br />

S<strong>in</strong>dacato di Salò avevo libero accesso agli uffici della G.N.R. attigui<br />

al mio, e guadagnandomi la fiducia dei responsabili, avere <strong>in</strong>formazioni<br />

utili ma soprattutto tessere fasciste e lasciapassare tedeschi.<br />

Materiale che divenne il mio salvacondotto quando dovevo compiere<br />

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