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Bandite 2_8_2012:Layout 1 02/08/12 14.43 Pag<strong>in</strong>a 119<br />

sarebbero arrivati nelle diverse zone. Delicato, duro,<br />

pericoloso era il loro lavoro; anche quando non attraversavano<br />

le l<strong>in</strong>ee durante il combattimento, sotto il fuoco<br />

del nemico, dovevano con materiale pericoloso, talvolta<br />

<strong>in</strong>gombrante, salire per le ripide pendici dei monti, attraversare<br />

torrenti, percorrere cent<strong>in</strong>aia di chilometri <strong>in</strong><br />

bicicletta o <strong>in</strong> camion, spesso a piedi, spesso sotto la<br />

pioggia e l’<strong>in</strong>furiare del vento. Pigiata <strong>in</strong> un treno, serrata<br />

tra le assi sconnesse di un carro bestiame, la staffetta<br />

trascorreva lunghe ore, costretta sovente a passare la<br />

notte nelle stazioni o <strong>in</strong> aperta campagna sfidando i pericoli<br />

dei bombardamenti e del tedesco <strong>in</strong> agguato.<br />

Spesso dovevano precedere i fascisti che salivano, per<br />

avvertire <strong>in</strong> tempo i “ribelli”, e talvolta restavano co<strong>in</strong>volte<br />

nel rastrellamento. Dopo i combattimenti non sempre i<br />

partigiani <strong>in</strong> ritirata potevano trasc<strong>in</strong>arsi dietro i colpiti<br />

gravemente. Se c’era un ferito da nascondere rimaneva la<br />

staffetta a vegliarlo, a prestargli le cure necessarie, a cercargli<br />

il medico, a organizzare il suo ricovero <strong>in</strong> cl<strong>in</strong>ica.<br />

Non di rado, dopo la battaglia, la staffetta restava sul posto<br />

nel paese occupato, per conoscere le mosse del nemico e<br />

far pervenire le <strong>in</strong>formazioni ai comandi partigiani. Durante<br />

le marce di trasferimento erano all’avanguardia: quando<br />

l’unità partigiana arrivava <strong>in</strong> prossimità di un centro abitato,<br />

la staffetta per prima entrava <strong>in</strong> paese per s<strong>in</strong>cerarsi se<br />

vi fossero forze nemiche e quante, se fosse possibile o<br />

meno alla colonna partigiana proseguire.<br />

Durante le soste di pernottamento e di riposo le staffette<br />

andavano nell’abitato <strong>in</strong> cerca di viveri, di medic<strong>in</strong>ali e<br />

di ciò che occorreva. Infaticabili, sempre <strong>in</strong> moto, notte e<br />

giorno, per stabilire un collegamento, ricercare <strong>in</strong>formazioni,<br />

portare un ord<strong>in</strong>e, trasmettere una direttiva; spes-<br />

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