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Bandite 2_8_2012:Layout 1 02/08/12 14.43 Pag<strong>in</strong>a 182<br />
BANDITE!<br />
vamo i prodotti che riuscivamo a coltivare. Quando <strong>in</strong>iziavano i bombardamenti<br />
lasciavamo i luoghi di lavoro o le case scappando verso<br />
il bosco dove c’erano i rifugi. Le poche notizie che ci arrivavano venivano<br />
pr<strong>in</strong>cipalmente dai vic<strong>in</strong>i. Dei tedeschi ricordo che facevano razzia<br />
dei nostri animali e disturbavano le giovani donne, qu<strong>in</strong>di avevamo<br />
ancora più rabbia nei loro confronti, mentre gli americani erano<br />
accettati dalla comunità perché erano i nostri salvatori. I partigiani<br />
si nascondevano nei boschi cercando di elim<strong>in</strong>are i tedeschi, ma tuttavia,<br />
spesso, venivano catturati e impiccati. Nei confronti delle donne<br />
i nemici erano quasi sempre molto duri <strong>in</strong>fatti, queste venivano<br />
violentate o maltrattate, mentre nei confronti degli uom<strong>in</strong>i adottavano<br />
dei sistemi ancora più duri; venivano obbligati a scavare delle fosse<br />
nelle quali poi sarebbero stati gettati loro stessi. Per fortuna, a me<br />
personalmente, non sono mai capitati episodi di maltrattamenti fisici,<br />
ma solo verbali. Mi ricordo che <strong>in</strong> casa mia, abbiamo ospitato una<br />
persona che era <strong>in</strong>seguita dai tedeschi. Gli abbiamo dato dei vestiti<br />
puliti e da mangiare. Un’altra volta ospitammo due uom<strong>in</strong>i arrivati a<br />
cavallo i quali ci raccontarono di essere fuggiti dai tedeschi perché<br />
questi li avevano catturati e poi costretti a combattere a loro fianco.<br />
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