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Bandite 2_8_2012:Layout 1 02/08/12 14.43 Pag<strong>in</strong>a 72<br />

BANDITE!<br />

parte dei compaesani suoi, non ci capiva niente di quello<br />

che stava succedendo. È vero, non c’era più il re, Franceschiello<br />

era scappato, ma il re c’era sempre, solo che<br />

era un altro, uno straniero che non parlava napoletano<br />

come Franceschiello. Ma lì, a San Gregorio, non era cambiato<br />

niente. Don Achille comandava prima, e don Achille<br />

comandava adesso. Per lavorare, per mangiare, bisognava<br />

sempre piegare la testa a lui, come prima. Ma da<br />

quando Franceschiello se n’era andato, se n’erano andati<br />

pure tanti giovani che la testa non la volevano piegare<br />

più, trasc<strong>in</strong>ati da quella voce che diceva di darsi alla<br />

montagna per scatenare una guerra e far tornare il re di<br />

Napoli.<br />

Fra queste teste calde c’era pure lui, Andrea Santaniello.<br />

Ex soldato dell’esercito borbonico, era arrivato su quelle<br />

montagne l’anno prima da Civitavecchia come braccio<br />

destro di Cosimo Giordano 15 , ma nell’arco di breve tempo<br />

aveva messo <strong>in</strong> piedi una banda tutta sua, i cui uom<strong>in</strong>i,<br />

pochi ma fidati, erano stati irreggimentati dal nuovo<br />

capobrigante con rigide regole militari, che prevedevano<br />

perf<strong>in</strong>o una divisa. “Brutto di viso, ma alto, <strong>in</strong>dossava la<br />

divisa con i galloni dorati e al gilet aveva appuntata,<br />

come una medaglia, una piastra di 12 carl<strong>in</strong>i d’argento” 16 .<br />

Insomma, un uomo di fasc<strong>in</strong>o al quale Maddalena non<br />

15. Il 26 agosto del 1864 a Selvapiana, a 10 Km. circa da Cusano, sono ritrovati i corpi di Pasquale Prece<br />

carbonaio di 45 anni e Domenico Ruscetti, bracciante di 52 anni di Piedimonte d’Alife. I due, <strong>in</strong>caricati<br />

dalla famiglia di don Nicola Coppola di portare ai briganti i 14.000 ducati di riscatto, avevano trattenuto<br />

per loro una parte della somma. Il cadavere del Ruscetti è orribilmente mutilato: naso ed orecchie<br />

recise, occhi cavati, budella al di fuori. Su di lui, spicca un cartello “Ecco la f<strong>in</strong>e che fanno le spie”. L’omicidio<br />

porta la firma di Cosimo Giordano. Quest’ultimo, audace e <strong>in</strong>telligente, oltre che uno dei maggiori<br />

briganti del circondario di Cerreto, si travestiva per andare a trovare la sua amante e andava e tornava<br />

da Roma tutte le volte che voleva. Riparò a Marsiglia, ricomparve nell’80, nell’82 fu ipocritamente catturato.<br />

Condannato all’ergastolo, morì nell’87. (Da Il Brigantaggio nella Prov<strong>in</strong>cia di Benevento 1860-1880,<br />

De Mart<strong>in</strong>o, Benevento, 1975).<br />

16. Da Archivio Centrale di Stato, Roma. Tribunali militari per il brigantaggio. Busta 66, fasc. 859.<br />

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