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Bandite 2_8_2012:Layout 1 02/08/12 14.43 Pag<strong>in</strong>a 146<br />
BANDITE!<br />
Emi<br />
Io ed Emi passammo quasi un mese nella vecchia baita di montagna.<br />
Emi era una piacevole compagnia, sempre allegro e sereno, l’animo<br />
mite e dolce, ma per Natale decidemmo di tornare al Comando perché<br />
volevamo festeggiare <strong>in</strong>sieme agli altri. Fu il Natale più strano al<br />
quale avessi mai partecipato: niente cappone con le lenticchie, niente<br />
presepe o messa di mezzanotte, niente regali da scambiarsi, niente<br />
vischio e addobbi natalizi. Semplicemente Damiano lesse una poesia<br />
di Natale che era apparsa sul Ribelle, recitammo qualche Gloria<br />
seduti <strong>in</strong> cerchio e cantammo qualche vecchia canzone degli alp<strong>in</strong>i.<br />
Tuttavia l’atmosfera calda che ci riuniva <strong>in</strong>torno al fuoco, noi, una<br />
dec<strong>in</strong>a di partigiani stanchi e provati dalle fatiche dell’<strong>in</strong>verno, fu<br />
una delle più belle di tutta la mia vita. In quel momento ripensai a<br />
Tita, a quanto gli sarebbe piaciuto partecipare a quella festa natalizia<br />
per raccontare una delle sue storie, per fumare una sigaretta o per<br />
cantare la canzone del Piave. Invece Tita non poteva più fare nessuna<br />
di queste cose, perché una dannata scarica di mitra l’aveva messo<br />
a tacere per sempre. Non avrei mai più rivisto il suo ciuffo ribelle<br />
mentre scalava le montagne, il suo sorriso allegro mentre fischiettava<br />
all’ombra. Perché la guerra strappa la vita dal cuore dei migliori?<br />
Verso la f<strong>in</strong>e di gennaio com<strong>in</strong>ciarono a ritornare al Comando anche<br />
altri partigiani della brigata, stanchi di nascondersi da un nemico<br />
<strong>in</strong>visibile come fossero braccati. Giunsero da noi dei prigionieri slavi<br />
che erano fuggiti dai fascisti, <strong>in</strong> cerca di aiuto. Solo uno parlava un<br />
poco di <strong>in</strong>glese, perciò Damiano cercò di farsi capire a gesti. Non erano<br />
i primi prigionieri che cercavano aiuto tra i partigiani, qu<strong>in</strong>di<br />
sapevamo esattamente cosa fare: c’erano dei ragazzi che si occupavano<br />
di far attraversare il conf<strong>in</strong>e ai fuggiaschi, <strong>in</strong> questo caso attraverso<br />
l’Istria, mentre altri cercavano di tenere a bada i tedeschi.<br />
Quando li vidi partire, accompagnati da tre dei nostri, mi chiesi se<br />
quei poveri ragazzotti slavi dall’aria sperduta sarebbero mai riusciti<br />
a riabbracciare le loro famiglie. Io, Emi e gli altri ci occupammo <strong>in</strong>ve-<br />
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