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Bandite 2_8_2012:Layout 1 02/08/12 14.43 Pag<strong>in</strong>a 35<br />
Pennacchio godette di vari sconti di pena: dopo sette<br />
anni di detenzione tornò a casa ed anche per lei si aprirono<br />
le porte di una vita anonima. Nella storia della calabrese<br />
Maria Oliverio, detta “Ciccilla”, è sempre il sentimento<br />
della gelosia il detonatore che fa esplodere la<br />
determ<strong>in</strong>azione crim<strong>in</strong>ale della “brigantessa”: Ciccilla era<br />
una bellissima ragazza dalle lunghe e nere chiome e dagli<br />
occhi corv<strong>in</strong>i. Sposa di Pietro Monaco, un ex soldato borbonico<br />
ed ex garibald<strong>in</strong>o, datosi al brigantaggio dopo un<br />
omicidio, non lo aveva <strong>in</strong>izialmente seguito. Rimase nel<br />
proprio paese, accontentandosi di rari, furtivi momenti<br />
di <strong>in</strong>timità con il marito quando questi scendeva dai<br />
monti, f<strong>in</strong>o a quando venne a sapere che Monaco aveva<br />
avuto una fugace relazione con la sorella. Ciccilla decise<br />
di vendicarsi. Invitò la sorella <strong>in</strong> casa e − nel cuore della<br />
notte − la trucidò con un pugnale, martoriandone il corpo<br />
con una trent<strong>in</strong>a di colpi d’ascia. Subito dopo − a dorso<br />
di mulo − raggiunse la banda del marito, divenendone<br />
addirittura il capo di fatto. Il raccapriccio che accompagnò<br />
le sue gesta si diffuse <strong>in</strong> tutto il circondario. Perf<strong>in</strong>o<br />
i suoi stessi briganti ne ebbero terrore e disprezzo. Usava,<br />
ad esempio, <strong>in</strong>fierire sui cadaveri dei nemici uccisi,<br />
mutilandoli atrocemente con coltelli e rasoi che portava<br />
sempre con sé. Catturata dopo la morte del marito, fu<br />
disconosciuta dai suoi stessi familiari. Anche la madre<br />
rifiutò di visitarla <strong>in</strong> carcere. Il processo, che fu celebrato<br />
a Catanzaro con grande partecipazione di gente e che<br />
vide come testimoni a carico anche i parenti suoi e del<br />
marito, si concluse con la condanna a morte. Ed è uno<br />
dei rarissimi, se non l’unico, caso di sentenza capitale per<br />
una donna. La sentenza − contrariamente a quanto<br />
sostengono taluni frettolosi cronisti − non fu poi esegui-<br />
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