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Bandite 2_8_2012:Layout 1 02/08/12 14.43 Pag<strong>in</strong>a 7<br />
QUANDO IL FUCILE È IN SPALLA ALLE DONNE<br />
Lasciando a Valent<strong>in</strong>o Romano – esperto del fenomeno del<br />
brigantaggio femm<strong>in</strong>ile – il compito di parlarne di seguito,<br />
questa analisi si concentra sulle donne che parteciparono<br />
alla Resistenza che, senza di esse, sarebbe stata monca.<br />
Sulle Brigantesse riporto solo due passaggi del capitolo XII<br />
del libro Il Sangue del Sud di Giordano Bruno Guerri.<br />
Scrive il professor Guerri a pag. 165: «Per qualificarle, alcuni<br />
giornalisti sabaudi recuperano l’antico “druda”, dal gaelico,<br />
che <strong>in</strong>dica l’amante disonesta, la femm<strong>in</strong>a di malaffare;<br />
altri, att<strong>in</strong>gendo dal vocabolario germanico, preferiscono<br />
chiamarle “ganze”. Cambia il nome, non il concetto». E<br />
più avanti, a pag. 169: «Se talora il brigante può rifarsi una<br />
vita e ricom<strong>in</strong>ciare da capo, alla donna non è concesso:<br />
bandita dalla società, vive emarg<strong>in</strong>ata, privata di affetti e<br />
amicizie, non può più nemmeno guadagnarsi da vivere. Alla<br />
donna che sceglie l’illegalità non si attribuiscono giustificazioni<br />
sociali, bensì tare culturali; non drammatici moventi<br />
<strong>in</strong>dividuali, ma turbe di una psicologia malata».<br />
«Senza le donne non ci sarebbe stata la Resistenza», aveva<br />
dichiarato Arrigo Boldr<strong>in</strong>i, parlamentare del Pci che<br />
aveva partecipato alla lotta partigiana col nome di battaglia<br />
“Bulow” 1 . Eppure, la storiografia resistenziale è di<br />
1. «Resp<strong>in</strong>giamo l’<strong>in</strong>terpretazione che considera la Guerra di Liberazione come una guerra civile per la conquista<br />
di centri di potere. La Lotta di Liberazione fu un movimento popolare di partigiani e partigiane sostenuto<br />
da una grande solidarietà popolare, con i militari delle tre Forze Armate, che hanno combattuto assieme per<br />
riconquistare la libertà per tutti: per chi c’era, per chi non c’era e anche per chi era contro, con una generosità<br />
non sempre conosciuta <strong>in</strong> altre epoche storiche. Questo è il grande dato storico, che va sottol<strong>in</strong>eato anche<br />
per rendere omaggio a tutti i Caduti e a quanti della nostra generazione sono scomparsi, e che ci hanno lasciato<br />
un nobilissimo testamento che non può essere dimenticato». Arrigo Boldr<strong>in</strong>i al Teatro Lirico di Milano il 24<br />
giugno 1994 <strong>in</strong> occasione del 50º anniversario della costituzione del C.V.L (Corpo Volontari della Libertà).<br />
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