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La Spada che canta

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agione, an<strong>che</strong> se non lo sai. Questo è quello <strong>che</strong> Plauto ci vuole dire.<br />

Dio cavalca con il pilus prior. Quella creatura del demonio, quel figlio<br />

di puttana è vivo! Il tuo amico a Roma aveva ragione! È Seneca. È<br />

Claudio Seneca! Deus, così lo chiamavano i suoi amici, quel giorno<br />

<strong>che</strong> abbiamo incrociato le nostre spade, e Plauto era lì. Deus! Dio!<br />

Era un diminutivo blasfemo per Claudio. Plauto era con me e lo ha<br />

sentito. Cesario Claudio Seneca cavalca con il pilus priori. È lui<br />

l'ispettore imperiale.»<br />

Caio sembrava colpito dal fulmine. «No. Non è possibile. È<br />

morto. Tu lo hai ammazzato, mi avevi convinto! Non è possibile <strong>che</strong><br />

sia lui. Seneca? Qui? Quell'animale? No, ti sbagli. Non può essere.»<br />

Rabbrividii, riprendendo il controllo. «No. È lui. Deve essere lui,<br />

Cai, Plauto non è smaliziato, ma questo è un messaggio criptato.<br />

Quel figlio di puttana è vivo. Ho rifiutato di accettare l'evidenza <strong>che</strong><br />

era ancora vivo perché non volevo <strong>che</strong> così fosse. Ma deve essere<br />

sopravvissuto, come non lo so, e adesso sta venendo qui. Quel<br />

messaggio non ha altra spiegazione possibile, Cai. Plauto<br />

ovviamente lo ha mandato con il pilus prior perché era l'unico mezzo<br />

per avvertirci. Nessun altro lo avrebbe capito, ma per me è<br />

inequivocabile e Plauto lo sapeva.»<br />

Caio era accigliato e si morsicava un labbro, riflettendo<br />

furiosamente mentre andava a chiudere la porta dello studio per<br />

evitare interruzioni. «Molto bene» disse infine, accettando la mia<br />

interpretazione del messaggio e facendomi segno di stare calmo e di<br />

lasciarlo pensare. «Non ha senso discutere con te, soprattutto di<br />

questo. Avrei dovuto proseguire le indagini, ma non l'ho mai fatto.<br />

Dannazione! Adesso dobbiamo pensare bene a tutto e abbiamo solo<br />

un'ora.»<br />

Quando cominciò a camminare su e giù per la stanza lo seguii<br />

con lo sguardo.<br />

Mi abbattei sul divano, mentre la mia mente tumultuava come<br />

una cascata, senza però riuscire a fermare un pensiero a causa della

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