La Spada che canta

Cavalcammo in silenzio finché Pico parlò.
«Il mio cuore piange per il povero Sulla. Deve essere un
purgatorio aspettare, a due miglia da casa, senza sapere se i suoi cari
sono vivi o morti.»
«Sì» risposi. «Io non so se lo sopporterei con tanto stoicismo,
date le circostanze. Mi strazia anche solo cercare di immaginarlo e
soltanto Dio sa che cosa sta attraversando lui, sapendo che tutto
questo è proprio la realtà.»
Cavalcammo in silenzio per un po', e poi fu di nuovo Pico a
parlare.
«Da dove pensi che siano venuti, Varro?»
«Mi sto scervellando a pensarci. Devono essere venuti da sud.»
«Sì, ma questo che cosa vuol dire? Trenta miglia? Quaranta?»
«Come minimo, forse di più.»
«Nell'entroterra, Varro? Non ha senso. Perché così lontano? In
quasi ogni altro punto della costa avrebbero incontrato una città o
un villaggio nel raggio di venti miglia. Il loro capo deve avere delle
palle di ferro. Quaranta miglia in un territorio ostile è davvero un
grosso rischio.»
«Potrebbero non venire dal mare.» Girò la testa per guardarmi.
«Cosa intendi dire?»
«Potrebbero essere dei fuorilegge.»
«Ribelli? Provenienti da dove, in nome di Dio?» Mi strinsi nelle
spalle. «Non ne ho idea, Pico, ma so che ci sono piccoli gruppi di
fuorilegge qui intorno. Mi sono imbattuto in un gruppo la prima
volta che sono uscito dalla villa di tuo padre, prima che diventasse
la Colonia. Ma è stato molto tempo fa. Forse sono diventati più forti
e si sono organizzati.»
«Ma da dove vengono?»
«Da dove vengono dei disperati? Potrebbero essere disertori.