La Spada che canta

Hanno modellato la Chiesa su Roma e l'intera gerarchia sul servizio
civile imperiale romano, nel nome di Cristo! Vivono in palazzi e si
aspettano che il loro gregge li rifornisca di tutto! Non parliamo più
di preti, mi fa stare male!»
Pico si schiarì la voce e non disse niente, e per qualche istante
cavalcammo in silenzio, guardando lo svolgersi della vita
nell'accampamento. Poi disse: «Hai mai sentito parlare di Pelagio,
zio?» Mi resi conto immediatamente, dal modo in cui veniva posta,
che quella casuale domanda era importante per Pico.
«No» dissi, mantenendo la mia voce deliberatamente priva di
espressione. «Chi è?»
«È un avvocato. Della Britannia. Ma vive a Roma da molti anni
ormai. È tenuto in grande considerazione.»
«Nessun avvocato è mai tenuto in grande considerazione da
nessuno che abbia un'ombra di cervello nella testa, Pico,» lo derisi,
«tranne che da un altro avvocato, e in questo caso si tratta di
invidia.»
Pico non trovò la cosa divertente. Nemmeno l'ombra di un
sorriso sfiorò il suo volto, e proseguì. «Che cosa sai del peccato
originale?»
Tirai le redini e fermai il cavallo, controllandolo con le
ginocchia, e lo feci voltare per seguire con lo sguardo una squadra
che passava trasportando un carico di armi, compreso un certo
numero di lance corte a doppio taglio, dall'aspetto minaccioso. Le
guardai finché scomparvero dietro a un angolo e poi rivolsi di
nuovo la mia attenzione a Pico, riprendendo la conversazione dove
era stata interrotta.
«Che cosa so del peccato originale? Quello che sanno tutti.
Niente. Che è una cosa troppo profonda per un vecchio soldato,
Pico. L'avevo alla nascita, mi hanno detto, e sono stato battezzato
per toglierlo, perciò non ce l'ho più. Questo è quello che ogni uomo