La Spada che canta

creare una spada con la lunghezza della nuova lancia di Equo?
Eccitato senza sapere realmente perché, mi alzai in piedi e presi
l'arma, appoggiandola sul bancone davanti a me e focalizzando
l'attenzione sulla lama.
Aveva la forma di una lancia che si rastremava dalla punta
acuminata verso la base larga e svasata, prima di restringersi eli
nuovo verso la base dell'asta, come una losanga con due lati tanto
lunghi da essere ridicoli. Quella cosa era lunga tre piedi abbondanti
fino al punto più largo.
Guardai attentamente il punto che Equo aveva rinforzato.
Anche quella sezione era a forma di losanga. Il carboncino cominciò
a lavorare seriamente, schizzando il profilo della lama, le giuste
proporzioni della rastremazione rispetto alla larghezza e infine ecco
quello che cercavo. Non avrei saputo spiegare che cos'era, ma era
quasi perfetto.
«Equo, vieni un momento, puoi?» Lo sentii mettere giù quello
che stava facendo, qualunque cosa fosse, e poi sentii la sua presenza
al mio fianco.
«Sì» disse. «Cos'hai lì?»
Non alzai la testa, perché mi stavo concentrando in un modo
tale che potevo sentire la tensione scavarmi un solco tra le
sopracciglia. «Vorrei che tu guardassi questa e poi facessi quello che
ti chiedo, senza commenti o discussioni, hai capito?»
«Ti ascolto.»
«Bene. Adesso pensa agli elementi di una spada: lama, codolo,
elsa, impugnatura e pomolo. L'elsa si inserisce sopra al codolo per
aggiungere peso al fulcro e sostenere l'impugnatura. L'impugnatura
vi aderisce e il pomolo tiene tutto assemblato insieme.»
«Cosa sarebbe? La prima lezione sulla fabbricazione delle
armi?»