La Spada che canta

liberate come spiriti malvagi. Per che cosa? Ero arrabbiata per il mio
amore per te, per la mia gravidanza, e spaventata all'idea di essere
per sempre confinata qui, nella mia casa, che Dio mi perdoni.»
«Ti ha perdonato» le dissi, sorridendo e allungandomi verso di
lei, ma lei mi respinse di nuovo; non aveva ancora finito.
«Sì, ma non prima di te. Tu sei stato il primo. Tu hai capito
quello che dicevo, quello che temevo. Sei stato tu, non Dio, che mi ha
preso tra le braccia e mi ha dato conforto in quell'orrendo
pomeriggio! Sei stato tu che mi hai fatto sentire che mi amavi, che
ero amata. Tu sei mio marito, la cosa più bella che mi sia mai
capitata nella vita, e so che riempio il tuo mondo come tu riempi il
mio. Come ho potuto allora, sapendo questo, chiedere di più? Come
ho potuto commettere il peccato che ho commesso? Eppure l'ho
fatto. L'ho fatto e Dio mi ha punita portandoti via da me e
lasciandomi nel silenzio.»
«E ti ha perdonato di nuovo, amore mio. Sono tornato.»
La sua voce tremò. «Hai detto che non volevi tornare.»
«È vero, ma per ragioni diverse. Eppure sono tornato, per
rimanere, e sono tutto intero e in buona salute. Senti.» Guidai la sua
mano e lei reagì con una risata soffocata, fingendosi irritata con se
stessa e anche con me, perché ero così irrispettoso. Con un buffetto
rifiutò la mia insolente mascolinità, e riportò la mano a coprire la
mia guancia.
«Per favore, Publio, permettimi di finire, di dire ciò che devo
dire.»
Attesi.
«Il segreto che mi ha tanto offeso non era importante; non era
niente. Ero così arrabbiata per l'apparente mancanza di fiducia da
parte tua che ho perso completamente di vista la mia fiducia in te.
Eppure quella fiducia è assoluta... Capisci quello che ti sto dicendo,
Publio? La mia fiducia in te è assoluta. Non esiste nella mia mente il