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La Spada che canta

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Guardò Germanico con gli occhi di un esperto, poi guardò il suo<br />

cavallo. «Sì, viene dalla Gallia e ha una buona linea, anzi una bella<br />

linea. I Galli allevano cavalli grandi, cavalli delle foreste<br />

germani<strong>che</strong>. Li usano come animali da fatica nelle loro fattorie. Non<br />

credo <strong>che</strong> ce ne siano di più grandi al mondo. Ovviamente sono<br />

degli ispidi bruti, con lunghi crini ruvidi <strong>che</strong> è quasi impossibile<br />

strigliare, ma sono sorprendentemente forti e sorprendentemente<br />

gentili se si considera <strong>che</strong> vivono selvatici per i boschi. Adesso<br />

stiamo allevando cavalli in tutto l'Impero.» Fece una pausa,<br />

pensando a una domanda <strong>che</strong> gli era appena venuta, prima di<br />

girarsi verso di me. «Quando avete iniziato il vostro programma qui<br />

alla Colonia, esattamente?»<br />

Mi alzai a sedere. «Esattamente? Non ricordo. È stato circa dieci<br />

anni fa. L'idea è stata di tuo padre, ovviamente. Avevamo parlato<br />

del massacro di Adrianopoli e dei "Compagni" di Alessandro e<br />

parlavamo sempre dei pirati sassoni. Tuo padre pensò <strong>che</strong> valesse la<br />

pena addestrare alcuni uomini per combattere come te, come<br />

cavalleria pesante e non soltanto come arcieri a cavallo. Ha<br />

funzionato, come vedi.»<br />

Un piccione selvatico lasciò all'improvviso gli alberi di fronte a<br />

noi, disturbato da un predatore. Guardai il cielo. «Sembra <strong>che</strong> oggi<br />

la pioggia voglia risparmiarci. Sarebbe meglio <strong>che</strong> tornassimo alla<br />

villa. È quasi metà mattina.»<br />

Circa un'ora dopo eravamo tutti riuniti nella forgia a esaminare i<br />

risultati degli ultimi esperimenti miei e di Equo sulle nuove armi.<br />

Pico aveva impugnato il primissimo sforzo di Equo e lo stava<br />

roteando, provandone il peso e l'equilibrio; notò qual<strong>che</strong><br />

macchiolina di ruggine sulla lama e attirò la mia attenzione.<br />

«È scandaloso, zio Varro. Una lama arrugginita qui, nel tempio<br />

della perfezione del metallo!»

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