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La Spada che canta

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XXVI.<br />

Quando nel mese di marzo di quell'anno il biancospino fiorì,<br />

ogni giorno sulla nuova strada, dall'alba al tramonto, c'era una<br />

continua corrente di traffico in entrambe le direzioni.<br />

Ogni persona nella Colonia era completamente assorbita dal<br />

compito di preparare i nuovi alloggi, con l'eccezione delle donne di<br />

casa mia <strong>che</strong> avevano an<strong>che</strong> un matrimonio di cui preoccuparsi.<br />

C'era un'atmosfera di febbrile attività ovunque e an<strong>che</strong> l'assenza dei<br />

soldati ritirati dal forte per compiere il servizio di pattugliamento,<br />

due terzi circa delle nostre forze, sembrava non causare una gran<br />

differenza nel ritmo di lavoro.<br />

I cavalli in più <strong>che</strong> Pico ci aveva promesso, compresi due<br />

magnifici e inattesi stalloni forniti solo per far razza, arrivarono agli<br />

inizi di marzo e furono messi al lavoro immediatamente,<br />

aumentando notevolmente le nostre forze.<br />

Uno dei coloni, un veterano di molte guerre con la barba bianca,<br />

aveva avvicinato Caio in gennaio con l'idea di iniziare presto<br />

l'addestramento dei nostri giovani. Era pronto, diceva, ad assumersi<br />

lui quella responsabilità, e Caio fu felice di permetterglielo. Ora<br />

comandava un corpo di quarantacinque giovani tra i quattordici e i<br />

sedici anni, <strong>che</strong> passavano le giornate marciando e<br />

contromarciando, imparando l'uso delle armi e studiando le nuove<br />

tatti<strong>che</strong> della cavalleria.<br />

Era una primavera calda, piena di promesse. Stavamo per<br />

spostarci in una casa più sicura; andavamo, secondo il calendario<br />

cristiano, incontro a un nuovo secolo e ci sentivamo certi del nostro<br />

destino. Tutt'intorno a noi, mentre ci eravamo preparati a minacce e<br />

pericoli, c'era solo tranquillità. Eravamo pronti, però, per ogni<br />

evenienza. I contadini aravano i campi sotto lo sguardo vigile dei<br />

soldati, e la carovana <strong>che</strong> mandammo a Glevum quella primavera fu

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