La Spada che canta

litigare con qualcuno, anche se non riuscivo a capire cosa dicevano.
Alla fine sentii dei passi che si avvicinavano e lo sentii brontolare
sullo spreco di buon cibo e bevande per un maledetto figlio di
puttana. Rimasi disteso con gli occhi chiusi e aspettai pazientemente
che lui mi svegliasse. Lo fece. Eravamo di nuovo soli.
«Ecco, comandante. Bevi questo. Ti rimetterà a posto.» Reggeva
una scodella fumante di brodo di carne con erbe e spezie, e al primo
sorso mi venne l'acquolina in bocca. Stavo morendo di fame.
Quand'ebbi finito mi sentivo molto meglio, già più forte.
«Te ne darò dell'altro più tardi. Come ti senti?»
«Meglio» dissi. «Hai avvertito il generale Britannico che mi sto
riprendendo?»
Annuì. «Sì, ma non può avere già ricevuto il messaggio. È
andato via a cavallo con il reggente Stilicone questa mattina e non è
ancora ritornato.»
«Stilicone? Stilicone è qui?»
Dragone sorrise. «Sì, comandante. Stilicone è qui. Qui là e in
ogni luogo. Non ha trascorso due giorni di fila a Londinium, mi
dicono, da quando è sbarcato in Britannia un mese fa. Il generale
Britannico ha aspettato una settimana il suo ritorno. Stilicone è
tornato quattro giorni fa e il generale è riuscito ad avere un'udienza
solo stamattina. È andato a fargli visita poco dopo l'alba, è rimasto
chiuso con lui per tre ore e poi è andato via con lui a cavallo, verso
sud. Non so dove sono andati, né quando torneranno.»
Pensai a tutto questo per un po'. «Bene» decisi alla fine. «Quanto
più staranno via, tanto più avrò tempo per guarire.» Mi venne un
altro pensiero e gli feci subito la domanda. «E il mio caso? Ne hai
sentito parlare?»
Sorrise nuovamente e poi scosse la testa. «No, comandante.
Nessuno parla di te. Non sei il più famoso brigante di tutti i tempi.
Poche persone sanno che sei qui, a parte noi e la gente di Seneca. E