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La Spada che canta

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«Tradimento? Non ti seguo. Tradimento da parte di chi?»<br />

«Da parte mia, Caio, da parte mia! Lei attribuisce una grande<br />

importanza all'onestà e alla sincerità tra lei e me, lo ha sempre fatto,<br />

fin dall'inizio della nostra vita insieme. E adesso ho tradito la sua<br />

fiducia, con il silenzio e con un segreto non necessario. Luceia non è<br />

a conoscenza del mio tentativo di uccidere Seneca, Cai, non sa<br />

niente. Ne abbiamo parlato tu e io, ma lo credevamo morto, come<br />

hai detto poco fa. Non ho mai raccontato quella storia a Luceia,<br />

perché il massacro di Titente e i maltrattamenti di Ligno a suo figlio<br />

sono stati di una violenza indicibile. Ho dimenticato quell'episodio...<br />

volutamente, lo ammetto, e completamente. Ma ci sbagliavamo.<br />

Quel figlio di puttana è vivo e adesso è qui e il nostro unico piano<br />

contro di lui è quello di consegnarmi prigioniero. Tua sorella non lo<br />

accetterà facilmente.»<br />

Caio era impallidito comprendendo il significato delle mie<br />

parole; si coprì gli occhi con le mani e parlò attraverso i pugni. «Non<br />

ci avevo pensato, Publio. Dio mi aiuti, non ci avevo pensato e hai<br />

ragione. Non ci perdonerà mai.»<br />

«Oh, sì, ti perdonerà, Cai, purché il tuo piano riesca, ma<br />

potrebbe non perdonare me, qualunque sia il risultato.» Si tolse le<br />

mani dalla faccia. «Cosa le dirai?» Mi strinsi nelle spalle. «Quello <strong>che</strong><br />

devo. Prega Dio per me <strong>che</strong> mi mandi le parole giuste, an<strong>che</strong> se<br />

dubito <strong>che</strong> an<strong>che</strong> Lui le possa trovare. Adesso è meglio <strong>che</strong> vada.<br />

Ogni attimo <strong>che</strong> passa divento più codardo e apprensivo.»<br />

Trovai Luceia nella stanza di famiglia <strong>che</strong> disponeva fiori secchi<br />

in un cestino.<br />

Mi guardò sorpresa, aggrottò la fronte, poi abbassò rapidamente<br />

le mani da quello <strong>che</strong> stava facendo, e socchiuse leggermente gli<br />

occhi contro il sole del pomeriggio per guardarmi attentamente.<br />

«Cosa c'è <strong>che</strong> non va, Publio? Perché sei qui? Sono arrivati?»

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