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La Spada che canta

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Prellone, un mio amico in Gallia. Grazie a Dio arriva ancora qual<strong>che</strong><br />

nave postale imperiale. Comunque mi ha scritto <strong>che</strong> è stato a Roma<br />

qual<strong>che</strong> mese fa e ha visto per strada il tuo vecchio nemico Claudio<br />

Seneca. Tu non lo sai, ma Marcello Prellone è uno degli amici a cui<br />

avevo chiesto informazioni su Seneca poco dopo il tuo arrivo qui...<br />

Quanto tempo fa?» <strong>La</strong> domanda era retorica, perché stava già<br />

facendo il conto. «Santo cielo, Publio, ti rendi conto <strong>che</strong> vivi qui da<br />

oltre dieci anni?»<br />

Annuii. «Sì, lo so. Sono sposato con tua sorella da quasi undici.<br />

Ma il tuo amico si è sbagliato.»<br />

Il sopracciglio di Caio si alzò appena. «Cosa intendi dire?»<br />

Alzai le spalle. «Semplicemente quello <strong>che</strong> ho detto. Il tuo amico<br />

deve essersi sbagliato. Non può aver visto Claudio Seneca.»<br />

Rise. «Non essere sciocco. Certo <strong>che</strong> può averlo visto. Era a<br />

Roma, Publio.»<br />

Scossi di nuovo la testa. «No. Non era lui. Sarà stato un Seneca,<br />

mi hai detto <strong>che</strong> sono prolifici. Ma certo non si trattava di Claudio.»<br />

Rimpiansi quelle parole non appena le ebbi pronunciate. Caio<br />

era stupito per la mia reazione a un'osservazione così banale e mi<br />

resi conto di avere commesso un errore tattico. Avrei dovuto<br />

limitarmi ad accettare la sua osservazione e a non dire niente. Avevo<br />

un solo segreto, su questa sola faccenda. Ma avevo risvegliato la sua<br />

curiosità e si girò verso di me.<br />

«Ne sembri convinto, Publio. Come puoi essere così sicuro?»<br />

Fece una pausa, non abbastanza lunga da permettermi di escogitare<br />

una risposta, e continuò, con un'ombra di sospetto nella voce. «Da<br />

quando sei così informato su dove si trova e cosa fa Claudio<br />

Seneca?»<br />

«Non lo sono» risposi deciso. «Ma so <strong>che</strong> il tuo amico si è<br />

sbagliato. È stato un errore di persona, ecco tutto.»<br />

Una piccola ruga gli comparve tra le sopracciglia. «Ma come fai

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