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La Spada che canta

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III.<br />

In ogni uomo <strong>che</strong> respira è nascosta una bestia, una bestia <strong>che</strong> è<br />

nata insieme a lui e <strong>che</strong> vive con lui per tutta la vita, nella costante<br />

lotta per predominare su quello <strong>che</strong> egli preferisce considerare "il<br />

meglio di sé". Dico questo con grande convinzione perché ho dovuto<br />

fare i conti con la mia bestia personale, <strong>che</strong> ora dorme dentro di me;<br />

dorme, ma non è morta. A volte si agita ancora, ricordandomi la sua<br />

presenza e il suo veleno. Le catene della mia bestia sono forti. Tanto<br />

forti quanto potevo fabbricarle io, <strong>che</strong> fabbrico catene. So a mie<br />

spese, però, <strong>che</strong> sono an<strong>che</strong> paurosamente fragili.<br />

Non ho sempre saputo queste cose, perché non è nella mia<br />

natura perdere molto tempo con questioni <strong>che</strong> non posso prendere<br />

in mano e piegare o raddrizzare con un martello. Ho imparato la<br />

verità sull'animale <strong>che</strong> vive dentro ogni uomo solo quando ero<br />

ormai un uomo nella piena maturità, e l'ho appresa dal mio amico<br />

vescovo Alarico, quando insieme vedemmo la distruzione operata<br />

dalla "bestia" di un pover'uomo, <strong>che</strong> lo aveva spinto a correre<br />

all'impazzata, preso da follia sanguinaria, tra vicini e amici,<br />

storpiando e mutilando prima <strong>che</strong> si riuscisse a immobilizzarlo.<br />

Alarico disse allora <strong>che</strong> quell'uomo, <strong>che</strong> entrambi conoscevamo<br />

bene, «era posseduto dalla bestia». Sentendo queste cose dalla voce<br />

di Alarico, uomo di Dio, immaginai <strong>che</strong> alludesse alla Bestia per<br />

eccellenza, il diavolo, e glielo dissi. Ma Alarico mi fece subito capire<br />

<strong>che</strong> lo avevo frainteso.<br />

Era troppo comodo - mi disse con quella semplicità di<br />

linguaggio <strong>che</strong> tanto ammiravo in lui - dare tutta la colpa dei peccati<br />

e delle afflizioni umane a Lucifero. Così facendo sfuggiamo alla<br />

responsabilità delle nostre azioni, mentre la colpa» in realtà, era da<br />

attribuire a una bestia meno importante e più umana, <strong>che</strong> a volte<br />

dormiva e a volte si agitava selvaggiamente dentro ognuno di noi,

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