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Ticino21 - Eventi.Parcoticino.It - Parco del Ticino

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FAUNA E BIODIVERSITÀ<br />

100<br />

nelle raccolte d’acqua artificiali e naturali italiane, risalgono agli anni Settanta. Attualmente costituisce una<br />

vera minaccia per la flora e la fauna locale, in particolare per gli anfibi e per la tartaruga palustre europea,<br />

Emys orbicularis.<br />

Silvilago. Il minilepre o silvilago (Silvilagus floridanus), parente stretto di coniglio e lepre, è originario <strong>del</strong><br />

Nord America e fu introdotto in <strong>It</strong>alia a scopi venatori. L’effetto <strong>del</strong>la naturalizzazione di questa specie si è<br />

evidenziato a carico <strong>del</strong>le attività agricole e selvicolturali e con l’aumento di rischi zoo-sanitari, in quanto<br />

potenziale serbatoio per la mixomatosi, che colpisce la minilepre in maniera benigna e provoca elevata<br />

mortalità nel coniglio selvatico.<br />

Scoiattolo grigio. Segnalato a partire dal 1998 ai confini <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>, lo scoiattolo<br />

grigio nordamericano (Sciurus carolinensis) pone attualmente concreti rischi<br />

biologici legati principalmente alla competizione con l’autoctono Scoiattolo rosso<br />

(Sciurus vulgaris), all’introduzione di fattori patogeni ed al danneggiamento di<br />

boschi di latifoglie forestali, pioppeti, noccioleti, frutteti e colture cerealicole. La<br />

sostituzione <strong>del</strong>lo Scoiattolo rosso da parte <strong>del</strong>lo Scoiattolo grigio, con conseguente<br />

estinzione <strong>del</strong>la specie autoctona, è causata da un insieme di fattori che possono<br />

essere così schematizzati:<br />

• lo Scoiattolo grigio appare più efficiente nell’occupare lo spazio e sfruttare le<br />

risorse disponibili, in particolare le fonti alimentari, precludendone l’accesso all’altra specie. La possibilità da<br />

parte <strong>del</strong> grigio di raggiungere densità molto più elevate di quelle <strong>del</strong> rosso, avvalorano l’ipotesi di una forte<br />

competizione alimentare e spaziale tra le due specie;<br />

• Le maggiori dimensioni <strong>del</strong>lo Scoiattolo grigio e l’abitudine di muoversi prevalentemente al suolo consentono<br />

agli animali un maggiore accumulo di riserve energetiche per l’inverno. Nel rosso, invece, che è una specie<br />

prevalentemente arboricola, l’aumento <strong>del</strong> peso incrementa in modo ridotto. Questo rende lo Scoiattolo<br />

rosso più vulnerabile negli anni con scarsità di cibo durante l’inverno che provoca anche una riduzione <strong>del</strong>la<br />

fertilità, diminuendo la possibilità di riproduzione degli individui;<br />

• Non è ancora nota l’incidenza dovuta a mortalità da Parapoxvirus; si ritiene tuttavia che lo Scoiattolo grigio<br />

possa sopravvivere all’infezione, funzionando anche da serbatoio <strong>del</strong> virus mentre gli scoiattoli rossi colpiti<br />

sarebbero destinati a morire.<br />

Gambero <strong>del</strong>la Louisiana e gambero americano. La rarefazione <strong>del</strong>l’autoctono<br />

gambero di fiume (Austropotamobius Pallipes), specie di interesse comunitario<br />

per la quale si devono individuare zone speciali di conservazione, è dovuta a cause<br />

molteplici, che vanno dal peggioramento <strong>del</strong>la qualità <strong>del</strong>l’acqua alla riduzione<br />

degli ambienti adatti alla riproduzione; tuttavia esso è particolarmente minacciato<br />

dalla presenza <strong>del</strong> gambero <strong>del</strong>la Louisiana (Procammarus clarkii), che occupa<br />

la medesima nicchia ecologica. Il gambero autoctono è anche minacciato dal<br />

gambero americano <strong>del</strong> genere Orconectes.<br />

Anoplophora chinensis (forma malasiaca). Questo insetto di origine asiatica,<br />

è chiamato cerambicide dalle lunghe antenne ed è stato ritrovato per la prima<br />

volta in Europa proprio nel territorio lombardo, nei comuni di Parabiago, Legnano,<br />

San Vittore Olona e Saronno. Danneggia molte piante caducifoglie quali aceri,<br />

ippocastani, betulle, noccioli, faggi, platani, querce, cespugli di cotoneaster e siepi<br />

di lauroceraso. Recentemente questo insetto è stato rinvenuto anche nel territorio<br />

<strong>del</strong> <strong>Parco</strong>.<br />

Le larve si alimentano <strong>del</strong> legno nella parte basale <strong>del</strong>la pianta oltre che nelle radici. Questo determina un<br />

indebolimento strutturale dei vegetali attaccati con il possibile conseguente schianto o stroncamento. I fori<br />

di sfarfallamento hanno un diametro di circa 2 cm e sono perfettamente circolari. Questi rappresentano una<br />

potenziale via di ingresso di patogeni. La colonizzazione di nuovi areali da parte di questo insetto è dovuta<br />

principalmente al commercio e all’importazione di materiale vegetale infestato; il suo arrivo in <strong>It</strong>alia sembra<br />

probabilmente legato all’introduzione di bonsai.

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