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VEGETAZIONE
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può solo consistere nel monitoraggio del fenomeno, al fine di poterne individuare le cause e procedere con
eventuali interventi di difesa o mitigazione del danno.
Al fine di disporre di una serie di indicatori relativi allo stato della vegetazione nel Parco del Ticino, alle pressioni
a cui è sottoposta e alle risposte del Parco stesso, è importante effettuare sia una valutazione quantitativa,
sia qualitativa, considerando dunque anche la qualità delle superfici boscate e il grado di biodiversità degli
ecosistemi presenti.
Cenni normativi
Il corpus legislativo che si occupa di vegetazione è in genere una normativa di tutela e conservazione delle
diverse tipologie di conformazioni paesaggistiche: i boschi, i filari e le siepi in aree agricole e periurbane, le
alberature urbane pubbliche e private.
La vegetazione agricola produttiva è presa in esame nel capitolo relativo all’agricoltura.
La tutela dei boschi
I boschi sono tutelati dalla normativa sul paesaggio, Codice del paesaggio D.lgs. 42/2004, e dalla legge
sull’orientamento forestale dello Stato D.lgs 227/2001.
In Lombardia l’ambito forestale è poi regolato da una normativa specifica, finalizzata non solo alla tutela di
boschi come elemento paesaggistico ed ecosistemico, ma anche alla regolamentazione del corretto utilizzo
delle risorse forestali.
La legge forestale della Regione Lombardia “Tutela e valorizzazione delle superfici, del paesaggio
e dell’economia forestale” n. 27 del 28.10.2004, che ha abrogato le precedenti L.R. 8/1976 e L.R.
80/1989, si è resa necessaria per il nuovo contesto di utilizzazione del bosco in Lombardia, caratterizzato da
diverse modalità di gestione del bosco tra montagna e pianura e da nuovi obiettivi di tutela territoriale.
Parte fondamentale della nuova legge sono le Norme Forestali Regionali, approvate dal Consiglio Regionale
della Lombardia il 10 luglio 2007 (r.r n° 5/2007). Si tratta di un regolamento che ha come oggetto la gestione
dei boschi e delle superfici agro-pastorali sottoposte a vincolo idrogeologico. Si attende ora la redazione da
parte delle province lombarde, dei parchi e delle comunità montane dei Piani d’indirizzo forestale, che
individueranno in modo univoco e delimiteranno le aree a bosco, ovvero le aree oggetto della normativa
stessa.
Il Parco del Ticino in ambito forestale applica il Piano Territoriale di Coordinamento, che descrive il piano
generale di assetto del territorio e suddivide il territorio in aree caratterizzate da regimi di tutela differenti, e il
Piano di Settore Boschi, regolamento tecnico di gestione della risorsa forestale (approvato con Deliberazione
del Consiglio Regionale n. IV/1929 del 20 marzo 1990). Quest’ultimo ha validità dieci anni e ne è prevista la
revisione.
Il taglio del bosco
Il “taglio del bosco” è un taglio colturale e come tale è ammesso dalle leggi che tutelano la foresta. Esso deve
essere realizzato seguendo criteri tecnici che mirano a mantenere sana la foresta permettendo la rinnovazione
naturale e rispettando le regole contenute nelle Norme Forestali Regionali e nella pianificazione forestale.
Nel Parco del Ticino i cittadini che desiderano tagliare un bosco di loro proprietà devono presentare una istanza
(richiesta di autorizzazione o denuncia di inizio attività), mediante la procedura informatizzata, recandosi presso
uffici accreditati, fra questi il Parco stesso.
Se il taglio rispetta le norme forestali regionali e la pianificazione forestale, vale quanto segue:
Se il bosco si trova in un parco regionale o si trova in una riserva regionale che non abbiano il piano
di indirizzo forestale, è necessario chiedere un’autorizzazione all’ente gestore, che deve emetterla o
negarla entro 60 giorni (non è però soggetta a silenzio–assenso)
Se il bosco si trova in un parco naturale all’interno di parco regionale o si trova in una riserva regionale
che abbiano il piano di indirizzo forestale, è necessario chiedere un’autorizzazione all’ente gestore, che
deve emetterla o negarla entro 60 giorni (è però soggetta a silenzio–assenso, quindi l’intervento può
essere iniziato qualora non venga comunicato all’interessato il provvedimento di diniego entro sessanta
giorni)
In tutti gli altri casi, è necessario presentare una denuncia di inizio attività (DIAF) ed è possibile iniziare a
tagliare subito dopo la sua presentazione.