Ticino21 - Eventi.Parcoticino.It - Parco del Ticino
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PIANIFICAZIONE DEL TERRITORIO<br />
188<br />
Il P.T.C. in vigore, unitamente al piano di settore principale (Piano di Settore Boschi) e ai vari regolamenti<br />
approvati esaurisce quasi completamente la pianificazione generale <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>. E’ importante sottolineare come<br />
il vigente P.T.C. ha effetti di Piano Paesistico coordinato con i contenuti paesistici <strong>del</strong> Piano Territoriale di<br />
Coordinamento Provinciale; al termine di ogni articolo <strong>del</strong> Titolo II trovano infatti spazio le norme specifiche<br />
per la tutela paesistica che integrano ed esplicitano quelle norme che, già nel resto <strong>del</strong>l’articolo, tengono come<br />
costante riferimento la tutela <strong>del</strong> paesaggio.<br />
La pianificazione così prevista assorbe ed esaurisce in sé:<br />
i piani di settore relativi alla gestione <strong>del</strong>le acque e <strong>del</strong>l’assetto idrogeologico <strong>del</strong> bacino fluviale;<br />
il piano per la determinazione e gestione dei Monumenti Naturali (ex geotopi e biotopi);<br />
il piano di settore per il tempo libero;<br />
la regolamentazione <strong>del</strong>l’attività di cava;<br />
il piano di settore agricolo.<br />
Con Legge Regionale n° 31/2002, è stato istituito il <strong>Parco</strong> Naturale lombardo <strong>del</strong>la Valle <strong>del</strong> <strong>Ticino</strong>, ai sensi<br />
<strong>del</strong>l’art. 16 ter <strong>del</strong>la L.R. 30 novembre 1983 n° 86; il <strong>Parco</strong> Lombardo <strong>del</strong>la Valle <strong>del</strong> <strong>Ticino</strong> rientra, infatti, fra<br />
le aree <strong>del</strong>l’Allegato A <strong>del</strong>la legge regionale sulle aree protette, in cui istituire il <strong>Parco</strong> Naturale, inteso quale<br />
zona organizzata in modo unitario, con preminente riguardo alle esigenze di protezione <strong>del</strong>la natura e<br />
<strong>del</strong>l’ambiente e di uso culturale e ricreativo, nonché con riguardo allo sviluppo <strong>del</strong>le attività agricole, silvicole<br />
e pastorali e <strong>del</strong>le altre attività tradizionali atte a favorire la crescita economica, sociale e culturale <strong>del</strong>le<br />
comunità residenti (art. 1).<br />
Per tutelare il <strong>Parco</strong> Naturale è stato adottato un altro strumento urbanistico, oltre al Piano Territoriale di<br />
Coordinamento <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> Regionale: il Piano Territoriale di Coordinamento <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> Naturale <strong>del</strong>la<br />
Valle <strong>del</strong> <strong>Ticino</strong>, adottato con Deliberazione <strong>del</strong> Consiglio Regionale n° VII/919 <strong>del</strong> 26 novembre 2003 che<br />
descrive il quadro generale <strong>del</strong>l’assetto <strong>del</strong> territorio <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> naturale e che ha la funzione di tutelare la fragile<br />
area di territorio più vicina al fiume, di pregiato valore ecologico e ambientale i cui confini coincidono con quelli<br />
individuati nella stessa Legge Regionale.<br />
Con Delibera di Assemblea Consortile <strong>del</strong> 24 marzo 2005 il <strong>Parco</strong> <strong>del</strong> <strong>Ticino</strong> ha adottato le varianti parziali<br />
al Piano Territoriale di Coordinamento che non entrano nel merito <strong>del</strong>le Norme di Attuazione di Piano, ma si<br />
sono rese necessarie al fine di:<br />
inserire nella cartografia di Piano, che costituisce variante al P.T.C. <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> regionale approvato con D.G.R.<br />
n. VII/5983 <strong>del</strong> 2 agosto 2001, l’azzonamento <strong>del</strong> territorio <strong>del</strong> Comune di Buscate (MI) a seguito <strong>del</strong>la<br />
Legge Regionale 6 marzo 2002 n. 4 che, all’articolo 14, ha modificato la Legge Regionale 9 gennaio 1974<br />
n. 2 includendo questo comune nel territorio <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> Lombardo <strong>del</strong>la Valle <strong>del</strong> <strong>Ticino</strong>;<br />
correggere alcuni errori materiali relativi alla individuazione <strong>del</strong>le aree “D” ed “R” riscontrati nella gestione <strong>del</strong><br />
P.T.C., per renderle coerenti con le relative schede allegate al P.T.C.;<br />
inserire nuove aree “D” ed “R”, di cui alcune amministrazioni comunali hanno richiesto l’individuazione, al<br />
fine di poter procedere o al recupero di aree degradate, o al miglioramento di aree già utilizzate a scopo<br />
socio-ricreativo o a scopo turistico-sportivo;<br />
correggere, su segnalazione <strong>del</strong>l’amministrazione comunale di Villanova d’Ardenghi, un errore <strong>del</strong> confine<br />
comunale, nella parte a sud <strong>del</strong> territorio comunale, che costituisce anche confine <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> <strong>del</strong> <strong>Ticino</strong>.<br />
Con D.G.R. 21 febbraio 2007 n° VIII/4186 la Regione ha approvato tali modifiche come Variante parziale n.1<br />
al Piano Territoriale di Coordinamento <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> Lombardo <strong>del</strong>la Valle <strong>del</strong> <strong>Ticino</strong> (ai sensi <strong>del</strong>l’art. 19, comma<br />
2, l.r. n. 86/1983 e ss.mm.)<br />
<br />
Approfondimento<br />
LA PROCEDURA DI ADOZIONE DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO<br />
DEL PARCO<br />
Ai sensi <strong>del</strong>l’art. 19 <strong>del</strong>la L.R. 86/1983 il Piano Territoriale di Coordinamento <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> è approvato con legge<br />
regionale, su proposta <strong>del</strong>l’ente gestore.<br />
La proposta di piano è:<br />
pubblicata negli albi dei comuni e <strong>del</strong>le province interessate per trenta giorni consecutivi;<br />
soggetta ad osservazioni da parte di chiunque vi abbia interesse nei successivi trenta giorni;<br />
trasmessa alla Giunta Regionale, unitamente alle osservazioni presentate ed alle controdeduzioni <strong>del</strong>l’Ente<br />
proponente, entro gli ulteriori trenta giorni;