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ACQUA
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idrici, nell’ambito del servizio idrico integrato definito dalla Legge 36/94 e l’individuazione di misure per la
prevenzione e la riduzione dell’inquinamento nelle zone vulnerabili e nelle aree sensibili; infine è ipotizzata
l’individuazione di misure tese alla conservazione, al risparmio, al riutilizzo ed al riciclo delle risorse idriche.
Per adeguarsi alla normativa europea e nazionale, la Regione Lombardia ha elaborato un proprio programma
per la tutela e la gestione razionale delle risorse idriche per il territorio regionale, da inquadrarsi in un più ampio
sistema, identificabile con il bacino idrografico del fiume Po e il mare Adriatico nel tratto costiero interessato
dagli effetti provocati dal trasporto di sostanze inquinanti. Con la Legge Regionale 26/2003 “Disciplina dei
servizi locali di interesse economico generale. Norme in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del
sottosuolo e di risorse idriche”, la Lombardia ha posto le basi per una riorganizzazione generale delle norme
in materia di tutela e gestione delle acque. Fra le novità più rilevanti la legge prevede la predisposizione del
Piano di gestione del bacino idrografico, quale strumento regionale per la pianificazione della tutela e dell’uso
delle acque.
Il Piano di Tutela delle Acque elaborato dalla Regione Lombardia, in collaborazione con molti altri Enti (fra cui
il Parco del Ticino), Università ed Istituti di Ricerca, è costituito dall’Atto di Indirizzi, e dal Programma di tutela
e uso delle acque, nel quale sono individuate le azioni, i tempi e le norme di attuazione per il raggiungimento
degli obiettivi contenuti nell’Atto di Indirizzi.
Nell’Atto di Indirizzo, approvato dal Consiglio Regionale su proposta della Giunta Regionale, sono elencati i
seguenti obiettivi strategici:
Promuovere l’uso razionale e sostenibile delle risorse idriche, con priorità per quelle potabili;
Assicurare acqua di qualità, in quantità adeguata al fabbisogno e a costi sostenibili per gli utenti;
Recuperare e salvaguardare le caratteristiche ambientali delle fasce di pertinenza fluviale e degli ambienti
acquatici;
Incentivare le iniziative per aumentare la disponibilità, nel tempo, della risorsa idrica.
Nel Programma di Tutela e Uso delle Acque sono, invece, illustrate nel dettaglio le azioni per il perseguimento
dei suddetti obiettivi, in particolare il Programma definisce lo stato dei corpi idrici superficiali e sotterranei,
individuando i corpi idrici significativi e caratterizzandoli mediante la valutazione dello stato qualitativo e l’analisi
degli aspetti quantitativi.
Il Programma stabilisce inoltre le modalità, i tempi ed i soggetti competenti all’aggiornamento e manutenzione
delle reti di monitoraggio qualitativo e quantitativo; definisce i fabbisogni idrici, sulla base degli usi convenzionali
delle esigenze legate alla navigazione e alla tutela degli ambienti naturali.