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Inquadramento generale
VEGETAZIONE
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CAPITOLO 3
VEGETAZIONE
Il Parco lombardo della Valle del Ticino ha tra i suoi principali obiettivi la tutela della componente naturale del
territorio e la vegetazione è uno dei principali elementi di protezione e di monitoraggio.
Per questo motivo l’Ente Parco, fin dalla sua istituzione, ha costituito un settore con la specifica finalità di
gestione della normativa di tutela della vegetazione, in particolare dei boschi.
Nel corso degli anni l’attività del Settore Vegetazione e Boschi si è parzialmente modificata adattandosi alla
normativa nazionale e internazionale. Oggi nuovi concetti sono entrati a far parte delle basi teoriche di tutela
dell’ambiente e del paesaggio, valorizzando sempre più l’attività del Parco stesso quale struttura in grado
unificare territori che altrimenti sarebbero disgiunti dal punto di vista amministrativo: oggi si parla di tutela
della biodiversità, di creazione e ricostituzione di corridoi ecologici, di rete ecologica del Parco del Ticino,
di valorizzazione delle foreste come serbatoio delle emissioni dei gas serra (carbon sink), di salvaguardia e
ricostituzione di zone umide.
La vegetazione del Parco del Ticino è oggetto di forti pressioni che ne mettono a rischio la consistenza e
la composizione specifica; una delle più negative è la presenza di specie arboree esotiche, quali la Robinia
(Robinia pseudacacia), il ciliegio tardivo (Prunus serotina), l’Ailanto (Ailanthus altissima) che, per la loro
adattabilità e velocità di crescita, rapidamente si insediano su terreni poco fertili o carenti di vegetazione,
impedendo la crescita della vegetazione autoctona, meno invasiva e più esigente. Si tratta dunque di una vera
e propria competizione fra specie forestali differenti, che il Parco del Ticino, nei suoi interventi diretti o indiretti
sul territorio, cerca di contrastare al fine di favorire l’insediamento delle specie autoctone, con l’obiettivo di
conservare o ricostituire la foresta planiziale, ovvero la foresta originaria, caratterizzata dalla presenza di farnia,
carpino bianco e olmo.
La componente forestale è anche oggetto di altre pressioni di tipo biotico o abiotico, costituite dalle diverse
patologie che mettono a rischio una o più specie arboree. In molti casi si tratta di fenomeni naturali, o
comunque di vasta scala, che il Parco non è in grado di contrastare. La risposta a tali pressioni in molti casi