Ticino21 - Eventi.Parcoticino.It - Parco del Ticino
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SUOLO E ASSETTO IDROGEOLOGICO<br />
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la difesa, la sistemazione e la regolazione dei corsi d’acqua, dei rami terminali dei fiumi e <strong>del</strong>le loro foci nel<br />
mare, nonché <strong>del</strong>le zone umide;<br />
la moderazione <strong>del</strong>le piene, anche mediante serbatoi di invaso, vasche di laminazione, casse di espansione,<br />
scaricatori, scolmatori, diversivi o altro, per la difesa dalle inondazioni e dagli allagamenti;<br />
la disciplina <strong>del</strong>le attività estrattive, al fine di prevenire il dissesto <strong>del</strong> territorio, inclusi erosione ed abbassamento<br />
degli alvei e <strong>del</strong>le coste;<br />
la difesa e il consolidamento dei versanti e <strong>del</strong>le aree instabili, nonché la difesa degli abitati e <strong>del</strong>le infrastrutture<br />
contro i movimenti franosi, le valanghe e altri fenomeni di dissesto;<br />
il contenimento dei fenomeni di subsidenza dei suoli e di risalita <strong>del</strong>le acque marine lungo i fiumi e nelle<br />
falde idriche, anche mediante operazioni di ristabilimento <strong>del</strong>le preesistenti condizioni di equilibrio e <strong>del</strong>le<br />
falde sotterranee;<br />
la protezione <strong>del</strong>le coste e degli abitati dall’invasione e dall’erosione <strong>del</strong>le acque marine ed il ripascimento<br />
degli arenili, anche mediante opere di ricostituzione dei cordoni dunosi;<br />
il risanamento <strong>del</strong>le acque superficiali e sotterranee allo scopo di fermarne il degrado e, rendendole<br />
conformi alle normative comunitarie e nazionali, assicurarne la razionale utilizzazione per le esigenze <strong>del</strong>la<br />
alimentazione, degli usi produttivi, <strong>del</strong> tempo libero, <strong>del</strong>la ricreazione e <strong>del</strong> turismo, mediante opere di<br />
depurazione degli affluenti urbani, industriali ed agricoli, e la definizione di provvedimenti per la trasformazione<br />
dei cicli produttivi industriali ed il razionale impiego di concimi e pesticidi in agricoltura;<br />
la razionale utilizzazione <strong>del</strong>le risorse idriche superficiali e profonde, con una efficiente rete idraulica, irrigua<br />
ed idrica, garantendo, comunque, che l’insieme <strong>del</strong>le derivazioni non pregiudichi il minimo deflusso costante<br />
vitale negli alvei sottesi, nonché la polizia <strong>del</strong>le acque;<br />
lo svolgimento funzionale dei servizi di polizia idraulica, di navigazione interna, di piena e di pronto intervento<br />
idraulico, nonché <strong>del</strong>la gestione degli impianti;<br />
la manutenzione ordinaria e straordinaria <strong>del</strong>le opere e degli impianti nel settore e la conservazione dei<br />
beni;<br />
la regolamentazione dei territori interessati dagli interventi di cui alle lettere precedenti ai fini <strong>del</strong>la loro tutela<br />
ambientale, anche mediante la determinazione di criteri per la salvaguardia e la conservazione <strong>del</strong>le aree<br />
demaniali e la costituzione di parchi fluviali e lacuali e di aree protette;<br />
la gestione integrata in ambiti ottimali dei servizi pubblici nel settore, sulla base di criteri di economicità e di<br />
efficienza <strong>del</strong>le prestazioni;<br />
il riordino <strong>del</strong> vincolo idrogeologico;<br />
l’attività di prevenzione e di allerta svolta dagli enti periferici operanti sul territorio.<br />
Tali attività devono essere svolte a scala di bacino idrografico e a tal fine vengono elencati i principali bacini<br />
idrografici <strong>del</strong> territorio italiano, tra i quali il bacino <strong>del</strong> fiume Po, al quale appartiene il fiume <strong>Ticino</strong>. Con tale<br />
legge sono state istituite le Autorità di Bacino, che sono gli enti preposti alla programmazione <strong>del</strong>le azioni<br />
necessarie a garantire la difesa <strong>del</strong> suolo e la gestione efficace <strong>del</strong>le risorse idriche. L’obiettivo è di fornire gli<br />
strumenti e le conoscenze adatte per la mitigazione <strong>del</strong> rischio idrogeologico nei territori di loro competenza<br />
e conciliare gli interventi antropici con le esigenze ecologiche e paesaggistiche. Attraverso la pianificazione<br />
di bacino sono attuate politiche di interventi sul territorio, stabiliti in seguito a studi e ricerche. L’elaborazione<br />
di Piani di Bacino, così come previsto dalla legge, è l’elemento principale <strong>del</strong>la pianificazione, ma vista la<br />
complessità e la molteplicità degli aspetti da trattare, è stato frammentato in diversi piani stralcio riguardanti<br />
settori più specifici, di cui il principale in materia di dissesto idrogeologico e difesa <strong>del</strong> suolo è sicuramente il<br />
Piano di Assetto Idrogeologico, PAI. Questo documento che è stato approvato con D.P.C.M. <strong>del</strong> 24 maggio<br />
2001, disciplina le azioni riguardanti la difesa idrogeologica <strong>del</strong> territorio e <strong>del</strong>la rete idrografica <strong>del</strong> bacino <strong>del</strong><br />
Po, attraverso l’individuazione <strong>del</strong>le linee generali di assetto idraulico ed idrogeologico.<br />
La nomina di enti istituzionali che rispondessero a logiche idrauliche, invece che politico-amministrative e<br />
la <strong>del</strong>imitazione dei territori di competenza, non in base a confini amministrativi ma geografici (l’unità di<br />
riferimento è infatti il bacino idrografico), sono state due novità introdotte dalla questa legge.<br />
La normativa sulla tutela <strong>del</strong> suolo ha acquistato maggiore organicità con l’approvazione <strong>del</strong> D.lgs 152/06,<br />
meglio conosciuto come Codice <strong>del</strong>l’Ambiente. Pur riconoscendo al legislatore il merito di avere accorpato in un<br />
testo unico la pluralità di norme accumulatesi nel tempo, il Codice evidenzia tuttavia condizioni disarmoniche<br />
proprio rispetto alle disposizioni contenute nella Legge n. 183 <strong>del</strong> 18 maggio 1989, con particolare riferimento<br />
al quadro istituzionale <strong>del</strong> governo <strong>del</strong> bacino idrografico. Nel merito il legislatore è intervenuto con decreto<br />
correttivo D.lgs n. 284/2006 che ha prorogato l’attività <strong>del</strong>le Autorità di Bacino istituite appunto con la<br />
precedente legge.