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Ticino21 - Eventi.Parcoticino.It - Parco del Ticino

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SUOLO E ASSETTO IDROGEOLOGICO<br />

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che prevedono principalmente la realizzazione di casse di espansione e arginature, ma anche canali<br />

scolmatori, difese spondali, ecc.<br />

Il Piano Territoriale di Coordinamento <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> è stato realizzato prima <strong>del</strong>l’emanazione <strong>del</strong> PAI, ma al suo<br />

interno è stata recepita anticipatamente la <strong>del</strong>imitazione <strong>del</strong>le differenti fasce.<br />

I fenomeni di piena, come evidenziato dallo studio “Rapporto tra pianificazione e qualità <strong>del</strong>l’ambiente fluviale:<br />

l’esperienza <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> <strong>del</strong> <strong>Ticino</strong>, 1998”, si verificano con prevalenza laddove l’area occupata da rami laterali<br />

attivi ha subito sensibili modifiche e riduzioni. Alla riduzione <strong>del</strong>l’alveo, difatti, consegue la tendenza da parte<br />

<strong>del</strong> fiume, in occasione <strong>del</strong>le piene, ad invadere quelle porzioni non più disponibili per i rami laterali, occupate<br />

dall’uomo con insediamenti abitativi o attività agricole.<br />

Le opere di difesa spondale e di regimazione idraulica hanno, in genere, il fine di consolidare un assetto<br />

planimetrico al fine di impedire l’erosione <strong>del</strong>le sponde. Queste opere però impediscono la divagazione<br />

<strong>del</strong>l’alveo limitando o annullando il processo di trasformazione <strong>del</strong>le sponde e <strong>del</strong>le barre fluviali, determinando<br />

nel contempo un aumento <strong>del</strong>la velocità <strong>del</strong>la corrente e di conseguenza fenomeni di erosione <strong>del</strong>le sponde<br />

e trasporto solido a valle.<br />

Ogni intervento che modifica i parametri fondamentali <strong>del</strong>l’alveo (pendenza, sezione, resistenza dei materiali)<br />

deve essere attentamente valutato al fine di evidenziare i rischi di modificazione dei parametri citati. Gli interventi<br />

all’alveo possono difatti modificare i fattori geomorfologici ed i parametri idraulici in maniera rilevante e talora<br />

irreversibile, sia a valle sia a monte degli interventi.<br />

Il ricorso così diffuso ad opere di sistemazione idraulica ha avuto devastanti conseguenze sui nostri fiumi.<br />

- Conseguenze idrogeologiche<br />

Molte sistemazioni idrauliche vengono realizzate per ridurre il rischio idraulico e il dissesto idrogeologico, ma<br />

contrariamente alle aspettative, entrambi possono aumentare.<br />

Per quanto riguarda l’aumento <strong>del</strong> rischio idraulico, negli ultimi due secoli nel bacino <strong>del</strong> Po sono stati<br />

costruiti circa 2500 Km di argini, ma nonostante gli imponenti sforzi e i costi esorbitanti, non si sono raggiunti<br />

gli obiettivi di sicurezza perché sono aumentati, di pari passo, i livelli di piena.<br />

I corsi d’acqua tendono al restringimento e all’incisione <strong>del</strong>l’alveo, con conseguenti problemi di dissesto<br />

spondale (erosione, frane, instabilità). Le cause di questi fenomeni sono spesso da imputare a massici<br />

interventi di estrazione di sedimenti, in passato legati all’attività di cava, oggi legati a interventi di “messa in<br />

sicurezza” per rimozione di sovralluvionamenti.<br />

- Conseguenze economiche<br />

La realizzazione di sistemazioni idrauliche ha dei costi molto elevati, ma ancora più elevati sono i costi per<br />

riparare i danni che questi interventi in molti casi accentuano.<br />

L’aumento dei danni, e quindi dei costi, è dovuto principalmente all’aumento di urbanizzazione <strong>del</strong> territorio<br />

e di edificazione in zone a rischio (aumento dei beni esposti e quindi <strong>del</strong> danno potenziale).<br />

Figura 5.3: Il grafico (da Cellerino, 2004 rielaborata) mostra l’aumento su scala nazionale <strong>del</strong>la spesa<br />

pubblica annua per l’assetto idraulico.

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