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Approfondimento
I CENTRI PARCO
TURISMO E FRUIZIONE
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CENTRO PARCO “ORIANO” - Oriano di Sesto Calende (VA)
Il Centro Parco è situato nella zona setterntronale del Parco, nell’area delle colline moreniche. Ad una prima
struttura che già da anni ospitava la sede dell’Agenzia turistica e giornalistica Il Colibrì, che lo gestisce
proficuamente, il Centro si è ulteriormente ampliato andando ad occupare l’ex scuola materna di Oriano a
seguito di una convenzione, con validità ventennale, tra il Parco del Ticino e il Comune di Sesto Calende.
A poche centinaia di metri dal paese è attivo un centro di riproduzione in cattività e rilascio sperimentale in
natura di esemplari di Cicogna nera (con voliera didattica).
CENTRO PARCO “DOGANA AUSTROUNGARICA” - Tornavento di Lonate Pozzolo (VA)
La Dogana, che sorge a due chilometri dall’aeroporto internazionale di Malpensa, venne costruita nel 1737;
nella seconda metà dell’ottocento, venuto meno il ruolo di casello daziario per le modifiche del confine
conseguenti alle guerre di indipendenza, l’edificio venne trasformato in cascina bracciantile al servizio della
famiglia Parravicino. Acquistata nel 1997 dall’Ente Parco, la cascina è stata ristrutturata completamente ed
è composta da tre stabili e.
Attualmente è adibita a centro polifunzionale ed ospite anche di alcuni uffici decentrati del Parco.
CENTRO PARCO “LA FAGIANA” - Pontevecchio di Magenta (MI)
La Fagiana ha una lunga storia legata prevalentemente all’attività venatoria. Nel 1974, con l’istituzione del
Parco del Ticino e la definitiva abolizione della caccia in questo territorio, cessò totalmente questa attività.
La rinascita della tenuta avvenne nel 1984 quando il Parco acquistò gran parte dell’antica riserva per
trasformarla in Centro Parco, realizzato con lo scopo di diffondere la cultura naturalistica finalizzata alla tutela
e all’incremento della biodiversità.
Il Centro Parco, situato all’interno della omonima Riserva Naturale Orientata che ha un’estensione di circa
600 ettari ed è interamente compresa nella depressione fluviale creata dalle esondazioni del Ticino, è
dotato anche di una sala conferenze, due musei, un incubatoio ittico e un centro di recupero per la fauna
selvatica.
CENTRO PARCO E CENTRO DI EDUCAZIONE AMBIENTALE “COLONIA ENRICHETTA” - Abbiategrasso (MI)
Il Centro Permanente di Educazione Ambientale Colonia Enrichetta è localizzato in un ex colonia elioterapica
di proprietà del Comune di Abbiategrasso situata in un’area naturalistica di grande pregio immersa in una
zona boschiva di vaste dimensioni a poca distanza dal fiume. La struttura è stata gestita per diversi anni
direttamente dal Parco del Ticino e dal Comune come punto di riferimento per programmi didattici e per
accogliere colonie e oratori nei periodi estivi. È lambita dal sentiero internazionale E1 e come tale può essere
utilizzata come punto di appoggio per gli escursionisti.
CENTRO PARCO “LA VENARA” - Località Zerbolò (PV)
Collocato all’interno di una zona fortemente tutelata e di grande pregio naturalistico, il Centro Parco ha sede
in una caratteristica cascina a poca distanza da Zerbolò. Il Centro, gestito per molti anni da OLDUVAI o.n.l.u.s.
per conto del Parco del Ticino e stato recentemente affidato a Legambiente Lombardia. La Cascina Venara è
anche sede del Centro Cicogna Bianca per la reintroduzione di questo migratore in pianura padana e svolge
ogni anno un’intensa attività di educazione ambientale con scuole materne, elementari e medie.
CENTRO PARCO “GERACI” - Località Guado della Signora, Lido di Motta Visconti (MI)
Il fondo denominato “Geraci” (acquistato dal Parco nel 2003 e inaugurato nell’autunno del 2004), comprende
una ex casa padronale e un rustico adiacente i quali, non appena il centro funzionerà a pieno regime,
saranno adibiti rispettivamente a centro informazioni e book-shop ed allo svolgimento di attività didattiche
e ricreative con servizio di foresteria annesso. La presenza di estese aree boscate e la vicinanza al fiume
attribuiscono a questo fondo un elevato valore naturalistico: l’area si estende su circa 100 ettari, di cui 44
adibiti a bosco e i restanti a coltivazioni di pioppo che saranno progressivamente riqualificati e trasformati in
boschi di specie autoctone.