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Ticino21 - Eventi.Parcoticino.It - Parco del Ticino

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AGRICOLTURA<br />

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possibilità di lisciviazione sono di norma molto basse, poiché questo elemento viene fortemente trattenuto<br />

dalle particelle <strong>del</strong> suolo, mentre può essere più importante il fenomeno di trascinamento verso i corpi idrici<br />

adiacenti <strong>del</strong> particolato tramite le acque di ruscellamento derivanti dalle piogge o dall’irrigazione.<br />

Questi composti esercitano pressioni negative sulle comunità biologiche e sugli ecosistemi naturali. Senza<br />

pretesa di esaustività, che esula dalla presente pubblicazione, si citano le principali categorie di effetti nocivi<br />

che si verificano a carico <strong>del</strong>le acque:<br />

Effetti deossigenanti nelle acque correnti, causati principalmente dai fertilizzanti;<br />

Effetti eutrofizzanti negli ambienti lentici (laghi, stagni, ecc.), imputabili principalmente ai fertilizzanti;<br />

Effetti tossici, determinati principalmente dai pesticidi.<br />

I dati attualmente disponibili presso l’Ufficio Agricoltura <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>, non consentono di quantificare correttamente<br />

gli apporti di pesticidi e concimi nei terreni agricoli <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>, ma per la valutazione <strong>del</strong>le tendenze si ritiene<br />

che la nuova PAC inciderà positivamente attraverso il recente concetto di condizionalità che introduce una<br />

connessione tra gli impegni che l’agricoltore deve rispettare e i premi ricevuti. Per questo motivo, pur non<br />

essendo disponibili dati certi, a questo indicatore è stata attribuita una tendenza positiva.<br />

Si è tentato tuttavia di effettuare <strong>del</strong>le stime preliminari partendo da dati relativi ad alcune aziende a marchio<br />

<strong>Parco</strong>. Questi dati sono stati raccolti dai tecnici <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> attraverso i disciplinari di produzione compilati dalle<br />

aziende.<br />

I dati utilizzati si riferiscono a 5 aziende di caratteristiche diverse. Esse, infatti, presentano in media una superficie<br />

agricole utilizzata pari a 94 ettari, con un minimo di 36 ed un massimo di 190.<br />

Dai disciplinari forniti ai tecnici <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> è possibile stimare un apporto medio di diserbanti pari a 6,0 Kg per<br />

ettaro. Bisogna ricordare, tuttavia, che l’apporto di diserbanti dipende sia dal prodotto utilizzato (le quantità di<br />

principio attivo variano molto da prodotto a prodotto) sia dalle coltivazioni praticate; alcune coltivazioni, infatti,<br />

richiedono notevoli apporti di diserbanti (riso), mentre altre ne richiedono minori quantità (mais).<br />

Analoghe considerazioni possono essere avanzate per i concimi di sintesi, che dipendono dai prodotti utilizzati<br />

(la percentuale in peso dei prodotti disponibili in commercio può variare notevolmente) e dalle esigenze <strong>del</strong>le<br />

diverse coltivazioni (minori, ad esempio per la soia). Dai dati ottenuti è tuttavia possibile effettuare <strong>del</strong>le stime<br />

di massima circa l’utilizzo di concimi nelle aziende agricole integrate a marchio <strong>Parco</strong>.<br />

Non essendo disponibili dati relativi alle quantità di prodotti utilizzati dalle aziende agricole che praticano<br />

agricoltura di tipo tradizionale, e non conoscendo in dettaglio la ripartizione <strong>del</strong>le colture agricole nel territorio<br />

<strong>del</strong> <strong>Parco</strong>, risulta attualmente impossibile effettuare dei confronti adeguati.<br />

A questo proposito si auspica l’attivazione di un programma specifico finalizzato alla valutazione <strong>del</strong> reale<br />

impatto prodotto dall’agricoltura sull’ambiente, attraverso la conoscenza dettagliata <strong>del</strong>le colture praticate e <strong>del</strong><br />

relativo utilizzo di pesticidi e concimi sia per le aziende agricole tradizionali sia per quelle integrate.<br />

L’obiettivo <strong>del</strong> Settore Agricoltura, infatti, è quello di sostenere gli agricoltori durante il processo di conversione<br />

dall’utilizzo di metodi tradizionali a quelli di tipo integrato o biologico. La disponibilità di dati, infatti, aiuterebbe<br />

i tecnici a sostenere la convinzione, maturata da anni di esperienza sul campo, che anche una pratica agricola<br />

maggiormente rispettosa <strong>del</strong>l’ambiente può far convivere una fiorente economia e un’area protetta.<br />

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Approfondimento:<br />

LE TECNICHE DI BUONA PRATICA AGRICOLA<br />

Il Settore Agricoltura <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> ha elaborato fino ad oggi 10 schede tecniche utili agli imprenditori agricoli per<br />

ottenere il miglior risultato gestionale in azienda nel rispetto <strong>del</strong>la sostenibilità economica e ambientale. In<br />

particolare le schede elaborate sono le seguenti:<br />

La conservazione dei foraggi in rotoballe fasciate;<br />

La fertilità <strong>del</strong> suolo e le analisi <strong>del</strong> terreno. Parte I – Campionamento e tessitura;<br />

La fertilità <strong>del</strong> suolo e le analisi <strong>del</strong> terreno. Parte II – Sostanza organica ed elementi nutritivi;<br />

Gestione dei concimi chimici;<br />

Gestione <strong>del</strong> diserbo chimico;<br />

Gestione utile degli spazi non coltivati;<br />

Le leguminose foraggere;<br />

Gestione degli insilati aziendali;<br />

Gestione dei reflui zootecnici;

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