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Ticino21 - Eventi.Parcoticino.It - Parco del Ticino

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CONCLUSIONI<br />

341<br />

ammendanti) nel settore agricolo. I dati riportati nel presente lavoro sono largamente insufficienti e desunti da<br />

informazioni pervenuteci da poche aziende. Sarà compito prioritario <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> colmare tale lacuna che inficia<br />

anche la possibilità di mettere a punto adeguate risposte nel settore che vadano oltre la pur meritoria azione<br />

di sostegno alla agricoltura biologica e integrata che il <strong>Parco</strong> va svolgendo da tempo. D’altra parte la mancanza<br />

di dati disaggregabili anche su scala regionale evidenzia una sorta di “omertà” generalizzata ad affrontare<br />

compiutamente il tema. Occorrerà quindi agire su più fronti per raccogliere dati che non siano di parte, ma<br />

condivisi con la pluralità di soggetti con i quali va affrontato il problema.<br />

I dati ISTAT al riguardo sono preoccupanti e denunciano un uso, in Pianura padana, di quasi 60.000 tonnellate<br />

di fitofarmaci nel 2005 con un incremento medio complessivo <strong>del</strong>l’1,3% rispetto al 2004.<br />

L’altro dato mancante, sia in modo aggregato sia disaggregato, riguarda il consumo di suolo, per la maggior<br />

parte terreno agricolo fertile, dal momento di istituzione <strong>del</strong>l’Area Protetta ad oggi. Avremo modo oltre di<br />

trattare compiutamente il problema. Preme qui evidenziare la necessità di affrontare con forza un tema di<br />

grande attualità che dovrebbe costituire una <strong>del</strong>le priorità, forse LA priorità, <strong>del</strong>le agende politiche regionali e<br />

nazionali.<br />

Il Piano Territoriale di Coordinamento <strong>del</strong> 2001, nuove frontiere culturali e nuove missioni per il<br />

<strong>Parco</strong>: la tutela <strong>del</strong>la biodiversità, degli habitat e <strong>del</strong> paesaggio<br />

Con l’approvazione <strong>del</strong>la variante generale al PTC avvenuta con DGR <strong>del</strong> 2 agosto 2001 si sono aperte nuove<br />

frontiere e nuove sfide per l’attività <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>: all’articolo uno, al comma 1.2 laddove si elencano gli obiettivi sia<br />

generali sia di settore ai quali dovrà ispirarsi l’attività amministrativa <strong>del</strong> “nuovo” ente, si legge che il <strong>Parco</strong> ha<br />

come “….primaria esigenza quella di tutelare e conservare gli ecosistemi, il territorio e il paesaggio…”.<br />

Al comma 1.3 dove si elencano gli elementi di tale tutela, al punto a) si legge:<br />

“…..la diversità biologica e i patrimoni genetici esistenti….;<br />

Al <strong>Parco</strong> <strong>del</strong> <strong>Ticino</strong> è dunque stato affidato quale compito primario, la tutela <strong>del</strong>la biodiversità intesa in tutte<br />

le sue accezioni, compresa la cosiddetta “biodiversità culturale”: per fare ciò diventava dunque indispensabile,<br />

innanzi tutto, conoscere il proprio “patrimonio biologico”.<br />

Solo attraverso questa conoscenza era possibile rendersi veramente conto <strong>del</strong>la complessità e articolazione<br />

<strong>del</strong>le specie viventi presenti e quindi mettere in atto progetti di tutela e gestione di flora e fauna coerenti e<br />

scientificamente corretti.<br />

Ecco perché nel 1999 è stato pubblicato il primo “Atlante <strong>del</strong>la Biodiversità nel <strong>Parco</strong> <strong>del</strong> <strong>Ticino</strong>”, ricerca che ha<br />

riservato non poche sorprese agli stessi tecnici che hanno partecipato agli studi che, di fronte alla mole di dati<br />

raccolti e alla consapevolezza di possedere solo una piccola parte <strong>del</strong>le informazioni riguardanti la biodiversità<br />

<strong>del</strong> <strong>Parco</strong>, si sono anche resi conto, per la prima volta, <strong>del</strong>l’enorme patrimonio biologico e genetico che<br />

avevamo da tutelare e da gestire.<br />

Secondo i dati oggi in nostro possesso e qui pubblicati, risultano presenti e conosciuti nel <strong>Parco</strong> 1.585 specie<br />

di vegetali (comprese le Pteridofite e le Briofite), numero certamente destinato ad aumentare a seguito di più<br />

approfondite ricerche, ma che già è pari a oltre 1/6 <strong>del</strong>la flora italiana. Sono state poi censite, 1.252 specie<br />

di Funghi e 134 specie di Licheni; sono state catalogate ben 361 specie di animali Vertebrati, così suddivisi:<br />

53 Mammiferi, 105 Uccelli nidificanti (ma sono ben 127 le specie di passo), 14 Rettili, 10 Anfibi e 52 Pesci.<br />

Quanto all’immenso regno degli animali invertebrati ancora poco sappiamo anche se sono state catalogate<br />

ben 2.809 specie e siamo in grado di affermare che, soprattutto in questo campo, potremo ancora ricevere<br />

numerose sorprese.<br />

I numeri a volte possono essere aridi ma, in questo caso, illustrano uno stato di biodiversità che non ha eguali<br />

in tutta la Pianura Padana; inoltre questi numeri giustificano ampiamente tutti gli forzi compiuti dal <strong>Parco</strong>, sin<br />

dalla sua nascita, nella tutela <strong>del</strong>l’ambiente forestale, fluviale, umido e degli agroecosistemi <strong>del</strong> <strong>Ticino</strong>.<br />

La maggior parte <strong>del</strong>le azioni <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> possono dirsi mirate al più generale obiettivo di tutelare e incrementare<br />

la diversità biologica affidatagli: quando si cerca, attraverso l’applicazione di una corretta pianificazione, di<br />

evitare conurbazioni con conseguente perdita di territori agricoli, boscati e interruzione di corridoi ecologici;<br />

quando si cerca di sostituire tecniche obsolete di difesa spondale utilizzando invece tecniche di bioingegneria;<br />

quando si istruiscono i volontari <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> o si organizzano corsi di educazione ambientale per le scuole, o<br />

di formazione per gli agricoltori, i forestali, le guide naturalistiche, ogni qualvolta si esercita una di queste<br />

azioni il <strong>Parco</strong> persegue l’obiettivo più generale di una difesa e gestione <strong>del</strong> proprio patrimonio biologico e<br />

ambientale.<br />

Vi sono però progetti e interventi che più di altri, per specificità e caratteristiche proprie, sono mirati essenzialmente<br />

alla tutela <strong>del</strong>la biodiversità. Tra loro alcuni meritano particolare attenzione e vanno qui richiamati.

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