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Ticino21 - Eventi.Parcoticino.It - Parco del Ticino

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PIANIFICAZIONE DEL TERRITORIO<br />

187<br />

Date le caratteristiche <strong>del</strong> territorio <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> <strong>del</strong> <strong>Ticino</strong>, denso di attività umane strettamente collegate fra<br />

loro, era impensabile, in fase di elaborazione di piano, l’applicazione di un regime di tutela esclusivamente<br />

conservativo, che non tenesse in considerazione le realtà economiche e sociali locali. Per permettere una<br />

convivenza equilibrata fra uomo e natura, si è optato pertanto per un sistema di “protezione attiva”<br />

incentrato sul concetto di azzonamento per fasce di tutela, dove i vincoli e le norme di tutela agiscono con<br />

intensità diversa, assecondando il diverso grado di naturalità degli ambienti che si incontrano.<br />

Il primo Piano Territoriale di Coordinamento <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> è stato approvato dalla Regione Lombardia con la Legge<br />

Regionale 22 marzo 1980 n° 33, circa 6 anni dopo l’approvazione <strong>del</strong>la legge di istituzione <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>. Da<br />

sottolineare come il gruppo di lavoro che predispose allora il Piano abbia dimostrato una notevole capacità di<br />

pianificare e di valutare in prospettiva il futuro <strong>del</strong> parco; ciò ha fatto sì che la maggior parte <strong>del</strong>le indagini allora<br />

svolte e le conseguenti previsioni di piano siano ancora oggi valide.<br />

Tale Piano è stato precursore di una politica di pianificazione territoriale che, nelle intenzioni dei promotori<br />

<strong>del</strong> <strong>Parco</strong>, doveva essere poi estesa a tutta la Regione Lombardia; il P.T.C. <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> è stato, infatti, il primo<br />

esempio di pianificazione a scala sovracomunale che, oltre alle aree di maggior pregio ambientale, normava<br />

lo sviluppo <strong>del</strong>le zone più esterne con l’obiettivo di creare un’“area cuscinetto” di protezione: era, infatti,<br />

impensabile preservare aree con un <strong>del</strong>icato equilibrio ambientale senza esercitare un controllo sui processi di<br />

sviluppo che si svolgono nelle zone contigue.<br />

Tenuto conto degli anni in cui è stato redatto, ma anche alla luce <strong>del</strong>la storia urbanistica più recente, il Piano<br />

Territoriale di Coordinamento <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> <strong>del</strong> <strong>Ticino</strong> ha rappresentato, quindi, un’esperienza importantissima di<br />

pianificazione territoriale di livello sovracomunale, indispensabile, oggi più di ieri, per una corretta gestione <strong>del</strong><br />

territorio.<br />

Con l’approvazione <strong>del</strong> Piano Territoriale di Coordinamento <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> si sono <strong>del</strong>ineati, infatti, alcuni principi<br />

fondamentali allora all’avanguardia:<br />

la pianificazione urbanistica diventa concretamente di livello territoriale, si ribalta il concetto per cui occorre<br />

programmare puntualmente solo lo sviluppo <strong>del</strong>le aree urbane;<br />

il territorio non urbanizzato non è più considerato una sorta di “riserva” per future edificazioni, ma le aree esterne<br />

ai centri urbani diventano, invece, risorse fondamentali per un equilibrato sviluppo <strong>del</strong>le popolazioni;<br />

una corretta pianificazione territoriale non può iniziare e finire all’interno dei confini comunali (ovvero solo<br />

mediante i P.R.G., ora P.G.T.), ma è indispensabile una pianificazione generale sovracomunale che coordini<br />

gli interventi e che guidi lo sviluppo complessivo;<br />

la difesa dei valori culturali espressi e contenuti nella forma urbana <strong>del</strong> territorio vanno salvaguardati<br />

dall’avanzata <strong>del</strong> “cemento” per evitare la perdita <strong>del</strong>l’identità storica <strong>del</strong> territorio.<br />

A questo primo lavoro di azzonamento e di attuazione ha fatto seguito una Variante Generale, in ottemperanza<br />

a quanto previsto all’art. 1 <strong>del</strong> P.T.C. stesso che prevede la sua revisione ogni dieci anni, e a seguito <strong>del</strong>la<br />

necessità di adeguarsi al corpus legislativo che negli anni è venuto a <strong>del</strong>inearsi in materia di tutela ambientale<br />

e paesaggistica (in particolare la Legge Regionale 86/83 - Piano generale <strong>del</strong>le aree regionali protette -, la<br />

Legge 431/85 - Disposizioni urgenti per la tutela <strong>del</strong>le zone di particolare interesse ambientale, la Legge<br />

394/91 - Legge quadro sulle aree protette).<br />

La variante al P.T.C. è stato altresì redatta tenendo conto <strong>del</strong>le previsioni di tutela e gestione espresse dal Piano<br />

<strong>del</strong>l’area <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> Naturale <strong>del</strong>la Valle <strong>del</strong> <strong>Ticino</strong> piemontese (approvato con D.C.R. <strong>del</strong>la Regione Piemonte n° 839-<br />

CR-2194 <strong>del</strong> 21 febbraio 1985) e <strong>del</strong>le intese raggiunte tra Piemonte e Lombardia (Protocollo di intesa stipulato nel<br />

1995) per la costituzione di un <strong>Parco</strong> naturale interregionale lombardo e piemontese <strong>del</strong>la Valle <strong>del</strong> <strong>Ticino</strong>.<br />

La Variante al P.T.C. è stata quindi approvata con D.G.R. n° 7/5983 <strong>del</strong> 2 agosto 2001 e rettificata con D.G.R.<br />

n° 6/6090 <strong>del</strong> 14 settembre 2001. Con essa si è cercato di dare un impulso nuovo alla normativa <strong>del</strong> Piano,<br />

spostando l’attenzione dal vincolo al progetto; il presente piano non contiene solo norme urbanistiche e<br />

vincoli, ma vuole essere un contributo gestibile e concreto per dar forza e contenuti a quel “salto culturale”<br />

che consenta alla nostra Società di evolvere in modo equilibrato con un uso compatibile <strong>del</strong>le risorse naturali<br />

disponibili (dalla relazione di presentazione <strong>del</strong>la Variante Generale al Piano Territoriale di Coordinamento<br />

<strong>del</strong> <strong>Parco</strong> Regionale Lombardo <strong>del</strong>la Valle <strong>del</strong> <strong>Ticino</strong>, approvata con <strong>del</strong>ibera di Assemblea Consortile <strong>del</strong><br />

11.05.1996).<br />

Questa Variante Generale ha affinato il grado di funzionamento <strong>del</strong> sistema di tutela e pianificazione <strong>del</strong>le zone<br />

<strong>del</strong> <strong>Parco</strong>, attraverso l’attuazione dei tre Titoli che la compongono:<br />

Titolo I “Disposizioni generali”<br />

Titolo II “Il territorio e il paesaggio” – Il regime di protezione e l’azzonamento<br />

Titolo III “L’attuazione <strong>del</strong> Piano”

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