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Ticino21 - Eventi.Parcoticino.It - Parco del Ticino

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PAESAGGIO<br />

218<br />

costituisce la normativa più recente che detta le norme di governo <strong>del</strong> territorio lombardo e a cui si deve<br />

ispirare l’attività di pianificazione regionale.<br />

Tale atto è stato successivamente modificato e integrato dalle LL.RR 27 dicembre 2005, n. 20, 3 marzo 2006,<br />

n. 6, 14 luglio 2006, n. 12.<br />

<br />

Approfondimento<br />

IL PIANO DEL PAESAGGIO LOMBARDO<br />

Il Piano <strong>del</strong> Paesaggio Lombardo è definito come il corpus degli atti a specifica valenza paesistica; ne fanno<br />

parte: il Piano Territoriale Paesistico Regionale, i Piani Territoriali di Coordinamento Regionali, i Piani territoriali<br />

di Coordinamento Provinciali con contenuti paesistici, i Piani di <strong>Parco</strong> regionali o nazionali e gli atti inerenti le<br />

riserve naturali, i Piani attuativi di interesse sovracomunale, i Piani intercomunali, i Piani di settore dei parchi,<br />

i provvedimenti di vincolo ai sensi <strong>del</strong> D.lgs. 490/1999, i criteri per l’esercizio <strong>del</strong>le sub<strong>del</strong>eghe <strong>del</strong>le funzioni<br />

amministrative in materia di tutela dei beni ambientali, i criteri per la formazione <strong>del</strong> piano territoriale di<br />

coordinamento provinciale.<br />

Il Piano <strong>del</strong> Paesaggio Lombardo, attraverso i vari atti e documenti di cui si compone:<br />

a) riconosce i valori e i beni paesistici, intesi sia come fenomeni singoli sia come sistemi di relazioni tra<br />

fenomeni e come contesti o orizzonti paesistici;<br />

b) assume i suddetti valori e beni come fattori qualificanti <strong>del</strong>la disciplina <strong>del</strong>l’uso e <strong>del</strong>le trasformazioni <strong>del</strong><br />

territorio e definisce conseguentemente tale disciplina;<br />

c) dispone le ulteriori azioni utili e opportune per mantenere e migliorare nel tempo la qualità <strong>del</strong> paesaggio<br />

lombardo e la possibilità per i cittadini di apprezzarlo e di goderne, anche attraverso la progettazione di<br />

nuovi paesaggi nelle aree fortemente deteriorate (periferie, zone industriali).<br />

L’efficacia normativa <strong>del</strong> Piano Territoriale Paesistico Regionale (P.T.P.R.) è estesa all’intero territorio regionale.<br />

Esso opera come disciplina <strong>del</strong> territorio ed è integrato dagli atti a specifica valenza paesistica di maggiore<br />

definizione quando essi divengono vigenti.<br />

Nei parchi e nelle riserve naturali, l’atto a specifica valenza paesistica è costituito dai Piani di <strong>Parco</strong> e dagli<br />

atti inerenti le riserve.<br />

Nelle zone vincolate con specifico provvedimento amministrativo assunto con le procedure di cui alla L.<br />

1497/1939, successivamente ricompresa nel Titolo II <strong>del</strong> D.lgs. 490/1999, i criteri di gestione o revisione <strong>del</strong><br />

vincolo, di cui rispettivamente agli articoli 2 e 7 <strong>del</strong>la L.R. 57/1985, costituiscono atto di maggiore definizione<br />

rispetto al P.T.P.R., con il quale comunque devono essere coerenti.<br />

Il Paesaggio <strong>del</strong> <strong>Parco</strong><br />

L’elemento caratteristico <strong>del</strong> paesaggio <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> <strong>del</strong> <strong>Ticino</strong> è sicuramente rappresentato dal fiume <strong>Ticino</strong> e<br />

dalla sua valle.<br />

Il fiume <strong>Ticino</strong><br />

Il <strong>Ticino</strong> ha una lunghezza complessiva di 248 km, dal passo di Novena in Svizzera, fino alla confluenza con il<br />

Po nei pressi Pavia, con un dislivello pari a 2.809 km.<br />

Il paesaggio <strong>del</strong>la valle fluviale si presenta fortemente diversificato. I tratti a più alta naturalità presentano una<br />

fascia boschiva integra e ben conservata; la vegetazione perifluviale si riduce ad una fascia di limitata ampiezza<br />

e con frequenti interruzioni, laddove le pratiche agricole si sono spinte fin sulle rive, dove troviamo prati, arativi,<br />

pioppeti e incolti, e si riduce ulteriormente in prossimità dei centri urbani che si affacciano sul fiume <strong>Ticino</strong><br />

(Sesto Calende, Vigevano, Pavia).<br />

In termini percentuali il <strong>Ticino</strong> scorre in un territorio prevalentemente boscato (72%); discretamente<br />

rappresentati sono i tratti in cui gli alberi si alternano a sporadici coltivi o incolti (15%), mentre le coltivazioni<br />

intensive (6%) nonché le zone urbanizzate (7%) risultano poco frequenti.<br />

Le fasce perifluviali sono molto estese, il 78% <strong>del</strong> totale presenta ampiezza superiore di 30 m e il 13% ampiezza<br />

compresa tra 5 e 30 m; globalmente la fascia perifluviale superiore a 5 m copre il 91% <strong>del</strong> totale. I tratti alberati<br />

con limitato sviluppo (6%) e quelli privi di vegetazione arborea o arbustiva (3%) sono poco rappresentati<br />

(fonte “Applicazione <strong>del</strong>l’Indice di Funzionalità Fluviale al sistema idrografico <strong>del</strong> Fiume <strong>Ticino</strong>, 2002).

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