Ticino21 - Eventi.Parcoticino.It - Parco del Ticino
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FAUNA E BIODIVERSITÀ<br />
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<strong>del</strong>l’ecosostenibilità. Essa rispetta l’ambiente fluviale nel suo complesso, non consente di trattenere pesci<br />
appartenenti alle specie a rischio d’estinzione locale, non consente la pesca nei periodi riproduttivi, permette<br />
ai pesci autoctoni di riprodursi almeno una volta prima di poter essere pescati e trattenuti.<br />
Per poter rispettare tale indirizzo generale, la pesca sportiva nei Diritti Esclusivi di Pesca <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> <strong>Ticino</strong> è<br />
un’attività che si basa sulle conoscenze scientifiche <strong>del</strong> fiume e dei suoi pesci, sul costante monitoraggio <strong>del</strong>la<br />
comunità ittica e <strong>del</strong>le sue evoluzioni e sullo status <strong>del</strong>le popolazioni ittiche di particolare pregio faunistico,<br />
soprattutto se oggetto di specifici programmi ed interventi di conservazione<br />
Tabella 4.5: Attività di contenimento intraprese dal <strong>Parco</strong> <strong>del</strong> <strong>Ticino</strong> a danno di alcune specie<br />
alloctone.<br />
SPECIE PRINCIPALI INTERVENTI DI CONTENIMENTO DELLA SPECIE<br />
Scoiattolo grigio<br />
Siluro<br />
Nutria<br />
Cinghiale<br />
Il <strong>Parco</strong> ha provveduto a strutturare un apposito programma sperimentale di intervento<br />
in modo da ricavare le indicazioni tecnico-operative, necessarie per la messa a punto di<br />
un programma di eradicazione, come indicato dalla D.G.R. 20 aprile 2001 - n. 7/4345.<br />
Nella prima fase <strong>del</strong> programma sono stati effettuati monitoraggi volti alla conoscenza <strong>del</strong>la<br />
presenza di scoiattolo grigio attraverso l'utilizzo di hair tubes, a cui è seguita una campagna<br />
sperimentale di cattura tramite trappolaggi e la verifica <strong>del</strong>l'efficacia dei sistemi di controllo<br />
proposti e <strong>del</strong>la loro applicabilità al territorio <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>.<br />
Sono state effettuate 52 campagne di contenimento in 16 tratti fluviali, che hanno fornito<br />
anche indicazioni sull'attuale distribuzione <strong>del</strong>la specie. Sono stati rimossi dal fiume 1914<br />
esemplari, per una biomassa totale di 2,7 tonnellate di pesce catturato. Tali interventi di<br />
contenimento, attivati con il progetto Life-Natura per la conservazione di torta marmorata<br />
e pigo, proseguiranno anche durante il corso <strong>del</strong> progetto Life-Natura per la conservazione<br />
<strong>del</strong>lo storione cobice, dove sono previste altre 110 uscite. Un’azione di contenimento<br />
è stata effettuata anche sul Lago di Comabbio, bacino esteso ai confini <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> ma<br />
sotto la sua gestione in qualità di sito di importanza comunitaria.<br />
Il controllo <strong>del</strong>la popolazione di nutria è iniziato nel 1995 ed è attualmente in atto. Le<br />
metodiche utilizzate sono state cattura mediante gabbia-trappola e abbattimenti diretti<br />
mediante arma da fuoco. Le aree di intervento sono state principalmente i coltivi e i canali<br />
irrigui di tutto il territorio a <strong>Parco</strong> Naturale. Le gabbie-trappola sono state costruite sulla<br />
base di un mo<strong>del</strong>lo fornito dal prof. Frugis <strong>del</strong>l'Università di Pavia. Attualmente sono in uso<br />
circa una decina di gabbie e ne sono state ordinate altrettante. Tra il 1995 e il 1999 sono<br />
stati abbattuti 1.490 capi, di cui 669 mediante trappole e 821 mediante abbattimenti<br />
diretti. Dal 2000 fino ad oggi (agosto 2007), tenendo conto che ci sono state <strong>del</strong>le<br />
interruzioni nelle attività di controllo, sono stati abbattuti 978 capi, di cui il 30% mediante<br />
trappole e il rimanente mediante abbattimenti diretti.<br />
Il <strong>Parco</strong> <strong>del</strong> <strong>Ticino</strong> ha redatto un programma operativo per ridimensionare il numero <strong>del</strong>le<br />
popolazioni di questo animale e consentire, quindi, la riduzione dei danni provocati<br />
all'agricoltura da questa specie. Il programma operativo è strutturato in tre fasi strettamente<br />
interconnesse tra loro. Nella fase preparatoria, prossima alla conclusione e <strong>del</strong>la durata di<br />
due anni, si intende ottenere una prima consistente riduzione <strong>del</strong>la popolazione <strong>del</strong><br />
cinghiale e dei relativi danni, sperimentare nuove forme di intervento, come i recinti mobili<br />
di cattura, e ottenere indicazioni e dati sulla specie. Nella fase operativa, iniziata da un<br />
anno, si è proseguito nelle attività di riduzione <strong>del</strong>la popolazione per mantenerla nei limiti<br />
prefissati, e si sono intensificati gli interventi nelle aree più sensibili, in particolare quelle<br />
in cui sussistono coltivazioni di pregio. Per il contenimento <strong>del</strong>la specie, le attività andranno<br />
in due direzioni: da una parte gli abbattimenti selettivi che permetteranno la compilazione<br />
di schede e il prelievo di campioni per analisi specifiche, dall'altra la sperimentazione di<br />
recinti mobili di cattura. La terza ed ultima fase è quella di mantenimento dei risultati<br />
ottenuti e sarà attuata per un anno.<br />
Interventi indiretti a sostegno <strong>del</strong>le specie<br />
Gli interventi indiretti a sostegno <strong>del</strong>le specie autoctone <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> vengono di seguito riportati in modo<br />
schematico. Bisogna ricordare che all’interno di ogni progetto o attività, il <strong>Parco</strong> si impegna anche a diffondere<br />
le informazioni attraverso convegni, poster, opuscoli, mostre, pubblicazioni, ecc. In ogni progetto, l’attività