Ticino21 - Eventi.Parcoticino.It - Parco del Ticino
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SUOLO E ASSETTO IDROGEOLOGICO<br />
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Approfondimento<br />
IL SUOLO E IL SOTTOSUOLO DEL PARCO DEL TICINO<br />
Il suolo è il risultato <strong>del</strong>l’azione esercitata nel tempo da molti fattori ecologici: roccia madre, morfologia, clima,<br />
attività biologiche e azione <strong>del</strong>l’uomo. Questi fattori influenzano l’evoluzione <strong>del</strong>la pedosfera e la sua graduale<br />
differenziazione in orizzonti che possono avere caratteri fisici e chimici anche molto diversi tra loro.<br />
La descrizione dei suoli è stata desunta dalle Carte Pedologiche realizzate <strong>del</strong>l’ERSAL, che corrisponde<br />
all’attuale ERSAF, nell’ambito degli studi riguardanti i suoli <strong>del</strong> Settore Settentrionale (anno 1992), Abbiatense<br />
(anno 1991) e Settore Meridionale (anno 1996) <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> <strong>Ticino</strong>.<br />
Le tre campagne hanno evidenziato in modo approfondito le tipologie di suoli che si riscontrano in tutto il<br />
territorio <strong>del</strong> parco. I dati ottenuti con questi studi contribuiscono ad una migliore utilizzazione <strong>del</strong> territorio e<br />
una migliore utilizzazione <strong>del</strong>le risorse naturali.<br />
Il sistema di classificazione di riferimento per la redazione <strong>del</strong>le carte pedologiche è la Tassonomia dei Suoli<br />
<strong>del</strong> Dipartimento di Agricoltura degli Stati Uniti (Soil Taxonomy). Il livello tassonomico raggiunto è quello<br />
<strong>del</strong>la famiglia, che permette, alla scala considerata, una caratterizzazione sufficiente <strong>del</strong>le principali proprietà<br />
di un suolo per esprimere giudizi sulla sua gestione.<br />
Il sistema di classificazione prevede le seguenti unità tassonomiche, decrescenti secondo il seguente<br />
ordine:<br />
- Sistemi di paesaggio (entro il quale vengono raggruppati i suoli che si sono sviluppati nel medesimo<br />
ambito territoriale);<br />
- Sottosistemi di paesaggio;<br />
- Unità di paesaggio (vengono distinte le altre unità tassonomiche che consentono distinzioni di maggior<br />
dettaglio, sull’ambiente di formazione dei suoli e quindi <strong>del</strong>le loro caratteristiche);<br />
- Sottounità di paesaggio;<br />
- Unità cartografica.<br />
Il territorio <strong>del</strong> settore settentrionale <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> <strong>del</strong> <strong>Ticino</strong> può essere suddiviso in quattro diversi sistemi<br />
di paesaggio:<br />
1) SISTEMA M: anfiteatri morenici. I rilievi sono spesso interrotti da valli interne, con presenza di conoidi<br />
fluvio-glaciali, piccole piane lacustri e cordoni morenici. Sui rilievi i processi di erosione hanno agito e<br />
possono verificarsi tuttora in misura consistente, cosicché i suoli poco evoluti sono molto diffusi. Suoli bruni<br />
acidi sono presenti soltanto sulle superfici più stabili, quali la sommità dei rilievi e i versanti debolmente<br />
inclinati. I suoli più evoluti si sono sviluppati sul loess e in alcune ristrette aree infossate, idromorfe, si sono<br />
venute a creare le condizioni per la formazione di orizzonti dominati da materiale organico.<br />
2) SISTEMA R: superfici terrazzate <strong>del</strong>la pianura fluvio-glaciale, rilevate rispetto al livello fondamentale <strong>del</strong>la<br />
pianura.<br />
3) SISTEMA L: piana fluvio-glaciale e fluviale terrazzata, costituente il livello fondamentale <strong>del</strong>la pianura. E’<br />
caratterizzata da morfologia pianeggiante o quasi pianeggiante ed è sottoposta a limitate e localizzate<br />
azioni perturbatrici dovute all’attività deposizionale degli scarsi elementi <strong>del</strong>l’idrografia superficiale. Sui<br />
terrazzi fluvio-glaciali antichi si trovano i suoli più evoluti <strong>del</strong>l’intera area di indagine, in cui il substrato si<br />
presenta profondamente alterato e sormontata da un orizzonte argillico.<br />
4) SISTEMA V: Valli fluviali corrispondenti ai piani di divagazione dei corsi d’acqua. Valle <strong>del</strong> <strong>Ticino</strong> e dei<br />
suoi affluenti a depositi prevalentemente sabbioso-ciottolosi. Ha una morfologia complessa costituita da<br />
terrazzi di erosione e alluvioni terrazzate poste a livelli altimetrici diversi. I suoli poco evoluti umiferi sono<br />
i più diffusi sia sui depositi recenti che sulle alluvioni terrazzate. Sui terrazzi d’erosione di sono sviluppati<br />
suoli bruni acidi, dotati di un orizzonte superficiale ricco di materia organica.<br />
Il territorio <strong>del</strong>l’Abbiatense <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> <strong>del</strong> <strong>Ticino</strong> ha una superficie pari a 9.251 ha e comprende quattro comuni<br />
<strong>del</strong>la provincia di Milano: Magenta, Robecco sul Naviglio, Cassinetta di Lugagnano e Abbiategrasso.<br />
La morfologia <strong>del</strong> terreno è nettamente pianeggiante, caratterizzata dalla grande incisione <strong>del</strong> fiume e dalla<br />
sua opera di terrazzamento e rimo<strong>del</strong>lamento. Grande importanza presentano, per l’idrografia <strong>del</strong>la zona, le<br />
diffuse opere di canalizzazione attuate nel passato anche remoto per irrigare, regimare le acque, fornire vie<br />
di comunicazione; i Navigli costituiscono ancora oggi uno degli aspetti più caratterizzanti <strong>del</strong>l’intera area.<br />
L’intera area indagata è caratterizzata dalla depressione valliva <strong>del</strong> fiume <strong>Ticino</strong>, inserita nel contesto <strong>del</strong>la<br />
pianura “diluviale recente” o Livello fondamentale <strong>del</strong>la Pianura. Con tali termini si intende genericamente